Raee, anche a Messina parte l’Urban Mining
[15 Dicembre 2014]
L’iniziativa promossa da Messinambiente in collaborazione con l’Assessorato Ambiente e Nuovi Stili di vita, si svolta a Piazza Cairoli, lato bar Billè, dove per l’occasione è stato installato un gazebo espositivo ed informativo di proprietà del Comune, con l’utilizzo di due piccoli mezzi per il carico degli apparecchi consegnati dai cittadini. Obiettivo del progetto è quello di realizzare un’originale campagna di comunicazione al fine di sensibilizzare le giovani generazioni e le famiglie sul tema della corretta gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Raee.
Infatti da una tonnellata di schede elettroniche, si possono ricavare più di 2 quintali di rame, oltre 46 chili di ferro, quasi 28 chili di stagno e alluminio e circa 18 chili di piombo.
Più, per limitarci solo ai metalli, quantità minori di argento, platino e palladio. Mentre cresce a vista d’occhio il numero dei dispositivi mobili che ognuno di noi si porta al seguito, aumenta la strategicità dei metalli in essi contenuti, e dunque il valore dei cosiddetti RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Metalli preziosi e rari sono presenti infatti in grandi quantità nelle schede elettroniche e nei condensatori di computer e telefoni cellulari. Recuperandoli, non si utilizzano materie prime presenti in natura e si risparmiano i costi, spesso gravosi, per l’approvvigionamento o lo smaltimento, con vantaggi sia ambientali che economici.
Lo spazio urbano va inteso come il luogo (fisico o virtuale) caratterizzato da un uso sociale collettivo nel quale si esercitano i diritti/doveri di cittadinanza, d’informazione, di azione politica, di attività economica e produttiva. Conoscere il territorio urbano significa conoscere e relazionarsi con la realtà che ci circonda e di cui siamo parte integrante, significa conoscere e controllare il flusso di materiali e di energia necessario per il nostro metabolismo urbano, in termini di necessità ed approvvigionamento di materie prime, di produzione responsabile e ecobilanciata, di gestione sostenibile dei rifiuti, di minimizzazione della dispersione incontrollata e diffusa delle sostanze potenzialmente contaminanti, e di recupero di risorse dai residui (urban mining), di chiusura virtuosa del ciclo della materia.
L’Urban Mining nella sua accezione più estesa sta a rappresentare le azioni e le tecnologie che possiamo mettere in atto per recuperare risorse prodotte dal catabolismo urbano (residui civili, industriali, agricoli, di recente o di vecchia produzione) in termini di materie prime seconde e di energia.
Significa superare la logica lineare dello schema: Risorse (in genere fossili e non rinnovabili)-Produzione-Consumo-Rifiuto-Smaltimento per entrare nella logica dell’economia circolare. Significa andare oltre la raccolta differenziata e l’attuale approccio basato sulla responsabilità del consumatore, con maggiore recupero di risorse e migliore qualità, con maggiore tutela dell’ambiente, con il coinvolgimento della responsabilità dei produttori, con minori costi per la collettività. Senza demagogie o ideologiche fughe in avanti che neghino la funzione delle tecnologie di trattamento e dello smaltimento finale con chiusura del ciclo della materia.
Nell’intervista il dott. Claudio Tedeschi (Dismeco srl) e il Commissario Liquidatore di Messinambiente spa dott. Alessio Ciacci.
Filmato all’indirizzo: http://youtu.be/QkRudp0Mymo