Solo il 14,4% degli italiani si dice contrario al 5G: il 60,4% lo vuole operativo ovunque
Censis: «Un’informazione di qualità resta decisiva, affinché quote di persone che non sanno bene cosa sia la tecnologia 5G non finiscano per popolare la minoranza preda delle teorie complottiste»
[13 Luglio 2021]
Al tempo della fiducia che è diventato bene scarso, in particolare nei confronti del sapere esperto e delle istituzioni, trovano facile sponda credulonerie e fake news: informazioni false, non fondate o distorte, che vengono diffuse e alimentate nei circuiti del web e dei social con l’esito finale di influenzare negativamente la reputazione di prodotti, servizi, settori.
Negli ultimi 10-15 anni tanti sono gli esempi di fake news che hanno trovato grande diffusione, specialmente quelle che hanno chiamato in gioco la salute delle persone, immettendo visioni distorti non facili da estirpare. Anche la tecnologia 5G ne è stata a lungo vittima: da quella recente che millanta una possibile correlazione con il Covid-19, fino a quelle per cui vi è una possibile correlazione tra la presenza dei campi elettromagnetici nei pressi di installazione del 5G e rischi per la salute, con l’insorgere di patologie cancerogene.
Visioni distorte che, pur correndo nei circuiti mediatici e dei social, non sembrano aver presa sulla maggioranza degli italiani. Infatti, richiesti di indicare quale sia la loro opinione sul 5G emerge che:
- il 60,4% degli italiani è favorevole alla sua installazione e vuole che sia reso operativo ovunque e per tutti;
- il 14,4% si dice contrario, perché convinto che faccia male alla salute;
- ben il 25,3% semplicemente non sa cosa sia
La maggioranza degli italiani si dice favorevole all’installazione della tecnologia 5G, ritenendola strategica per rispondere all’obiettivo di garantire una connessione a tutti, sempre e ovunque: non ci sono differenze marcate a livello territoriale, e i più convinti sono i maschi (70,6%) e i laureati (67,4%).
Lo spauracchio complottista nella versione della minaccia alla salute riguarda una minoranza di italiani, inferiore anche alla quota di italiani che non ha idea di cosa si intenda per tecnologia 5G.
Gli ignari del 5G sono di più tra le donne (32,3%), i bassi livelli di scolarità (39,2%) e gli anziani (36,5%). Pertanto, se è di certo positivo che la maggioranza degli italiani sia favorevole all’avvio dell’utilizzo di massa della nuova tecnologia, certificando come la campagna prolungata di intossicazione e rumor di ogni tipo sul 5G non abbia avuto presa, tuttavia una informazione di qualità, capillare ed esaustiva resta decisiva, affinché quote di persone che non sanno bene cosa sia la tecnologia 5G non finiscano per popolare la minoranza preda delle teorie complottiste.
dal Rapporto ”Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19”, realizzato dal Censis in collaborazione con WindTre