La strage dei pedoni: 600 morti e 21.000 feriti ogni anno
[5 Giugno 2014]
I numeri sono noti – e per fortuna in calo – ma fanno sempre impressione: 600 pedoni morti e 21.000 feriti ogni anno. Sono le cifre di queste vittime della strada in Italia. Sono cifre da bollettino di guerra. Anzi, peggio, se si pensa ad esempio che le vittime occidentali della guerra in Afghanistan sono meno della metà. Le tragedie che riguardano i pedoni sono particolarmente odiose perché chi cammina è la tipologia di utente più debole sulla strada. E deboli tra i deboli sono gli anziani che rappresentano più del 60% delle vittime.
Sono i dati presentati oggi in occasione del lancio della campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli “Siamo tutti pedoni” – di cui greenreport.it ha più volte parlato nel corso degli anni – da Marco Giustini, dell’Istituto Superiore di Sanità. Molto preoccupante è anche il fatto che mentre le vittime della strada sono calate di quasi il 50% negli ultimi 10 anni, l’andamento per quanto riguarda i pedoni non è altrettanto favorevole. Per quanto riguarda i feriti il dato è ancora più allarmante: mentre il numero di feriti per incidente stradale si è ridotto di quasi il 30% dal 2001 al 2012, i pedoni feriti sono rimasti sostanzialmente invariati.
Per questo torna la campagna “Siamo tutti pedoni”. Per accrescere la sensibilità sociale ai problemi di chi si muove a piedi e per fornire alcune proposte su come fermare questa strage. Gli interventi suggeriti dalla campagna spaziano da un’estensione delle zone 30, in cui il limite di velocità è limitato a 30km/h in modo da consentire la coesistenza in sicurezza di auto e pedoni, alla diffusione delle aree pedonali, alla manutenzione dei marciapiedi e delle strisce pedonali. “Ma prima di tutto a cambiare deve essere la cultura di chi guida – ricorda il Centro Antartide, associazione promotrice dell’iniziativa – basti pensare che il 30% dei pedoni uccisi viene falciato mentre attraversa sulle strisce pedonali”. La sfida decisiva si gioca quindi sul terreno dell’informazione e della sensiblizzazione. Per questo la campagna pervede la trasmissione di un spot radio e video realizzato appositamente da Piero Angela e la diffusione di un manifesto e di un libretto con tanti consigli utili per camminare in sicurezza e per guidare rispettando i pedoni.
Allo stile urlato e alle immagini choc, spesso usate in questo tipo di comunicazione, “Siamo tutti pedoni” preferisce un approccio che fa dell’ironia dei maggiori vignettisti italiani e della simpatia suscitata da testimonial come Piero Angela, Diabolik e Dylan Dog lo strumento per cattuare l’attenzione e trasmettere così il proprio messaggio, che si avvale della collaborazione dei maggiori esperti sul’argomento. Sulle pagine del libretto “Siamo tutti pedoni”, a fianco di Angela e degli erori dei fumetti, compaiono così personaggi come Milena Gabanelli, Massimo Gramellini e Vito. Vignette e illustrazioni di Vauro, Pillinini, Jezek, Gomboli, Mausoli, Ricci e Mencherini, oltre a testi di approfondimento curati dallo scrittore Valerio Varesi; dai segretari nazionali dei sindacati dei pensionati, Carla Cantone, Gigi Bonfanti e Romano Bellissima; da Sergio Dondolini, direttore generale della sicurezza stradale del Ministero dei Trasporti; da Marco Giustini dell’Istituto Superiore di Sanità; da Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB; da Dario Manuetti, presidente dell’associazione “La Città Possibile” e autore dell’omonimo libro e dal medico Mauro Palazzi.
La campagna è promossa da una vasta rete di istituzioni, associazioni e aziende sanitarie sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica. Oltre 300 soggetti coordinati del Centro Antartide di Bologna e dall’Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza dell’Emilia Romagna e con la collaborazione dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil. Importantissimo anche il ruolo di 150 emittenti radiotelevisive che trasmetteranno gratuitamente lo spot di Piero Angela. Perché, come dice un noto proverbio, «se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme è la realtà che comincia».