Sui conti della Tav la commissione europea risponde a Pro Natura
L'associazione interviene sulla decisione dell'Ue in merito alla trasparenza degli atti amministrativi
[29 Agosto 2013]
Pro Natura Piemonte, in un precedente comunicato, ha informato di aver ricevuto dal Segretario generale della Commissione Europea, Catherine Day, responsabile di tutta l’Amministrazione dell’Unione Europea, la Decisione favorevole nella vertenza che opponeva Pro Natura Piemonte allo Stato francese in merito alla applicazione del Regolamento CE 1049/2001 sulla Trasparenza amministrativa che consente di avere copia di tutta la documentazione emessa o ricevuta dall’Amministrazione europea.
La Decisione riveste indubbia importanza, trattandosi della prima volta che, per il progetto della Linea Torino-Lione, l’Amministrazione dell’Unione Europea sentenzia a favore di una Associazione che si oppone alla realizzazione e contro gli Stati proponenti. Tale Decisione entrerà a far parte della giurisprudenza europea per tutti i casi analoghi.
Nei giorni scorsi, a seguito della predetta Decisione, Pro Natura Piemonte ha ricevuto dalla Commissione Europea copia della documentazione inviata dalla Società “Lyon-Turin Ferroviaire” per avere il pagamento del contributo concordato con l’Unione Europea il 5 dicembre 2008, a fronte delle spese effettuate ogni anno.
Si tratta di una documentazione ancora incompleta, in merito alla quale Pro Natura Piemonte chiederà integrazioni, perché alla luce della documentazione avuta significherebbe che l’Amministrazione europea ha pochissimo controllo sulle dichiarazioni di spesa che le vengono inviate.
Per il momento Pro Natura Piemonte evidenzia che la domanda di saldo per il finanziamento dell’anno 2010 rivela che l’importo totale delle spese sostenute da Francia e Italia ammonta a 38.471.000 euro a fronte di un contributo europeo a Francia e Italia di 17.874.000 euro; invece la domanda per l’anno 2011 corrisponde a un totale di spese pari a 29.283.000 euro a fronte di un finanziamento a Francia e Italia di 14.299.000 di euro.
I contributi fissati dal contratto con l’Unione Europea stipulato nel 2008 per l’anno 2010 corrispondevano a 76.046.000 euro e per l’anno 2011 corrispondevano a 55.683.000 euro.
L’esame di queste cifre dimostra che Francia e Italia negli anni 2010 e 2011 hanno perso 100 milioni di euro rispetto al contributo assegnato, cioè il 50% di 203.000.000 di euro messi a disposizione dall’Europa.
La situazione per l’anno 2012, che vedremo presto, dovrebbe rivelare una nuova perdita di 100 milioni di euro, a meno che si accetti una revisione delle quote.
Resta comunque il fatto che il contratto di finanziamento prevedeva che Francia e Italia spendessero nell’arco degli anni 2007-2013 un totale di 2 miliardi e 100 milioni. Rileviamo che negli anni 2007-2011 sono stati spesi 270 milioni di euro, cioè solo il 13%.
Siamo certi che nei due anni restanti (2012 e 2013) Francia e Italia non riusciranno a rendicontare spese per il rimanente 87%. Ciò significherebbe perdere la quasi totalità del contributo di 671 milioni previsto a suo tempo e la quasi totale impossibilità di chiederne un altro.
Il Presidente di Pro Natura Mario Cavargna