Tratta degli esseri umani, nell’Ue il 65% delle vittime è di nazionalità europea
[5 Dicembre 2014]
Anche oggi arriva dal Mediterraneo la notizia di altri migranti morti, questa volta per ipotermia, e la tratta degli esseri umani è sempre un problema mondiale, che porta a intrighi come quelli di “Mafia Capitale” nel quale dei neofascisti gestivano i “centri di accoglienza” che poi chiedevano di chiudere nelle manifestazioni di piazza, Ora nuovi dati dell’Ue demolisce un altro luogo comune e rivela che «La maggioranza delle vittime nel mondo e nell’Unione europea (Ue) sono le donne e le ragazze».
Le Commissioni diritti delle donne e libertà civili del parlamento europeo il 2 dicembre si sono incontrare congiuntamente con i rappresentanti della Commissione Onu per discutere della messa in opera della strategia dell’Ue per l’eradicazione della tratta di esseri umani e deli ultimi sviluppi mondiali.
Durante la riunione, presieduta dalla socialista spagnola Iratxe García Pérez e dal laburista britannico Claude Moraes, la coordinatrice dell’Unione europea contro la tratta degli esseri umani, Myria Vassiliadou, ha presentato il rapporto 2012-2016 della strategia per l’eradicazione della tratta degli esseri umani. Nell’aprile 2011 il Parlamento europeo ed il Consiglio avevano adottato una direttiva sulla prevenzione e la lotta contro la tratta degli esseri umani che purtroppo non sembra aver dato molti risultati.
Le cifre presentate dalla Vassiliadou rivelano che «Tra il 2010 e il 2012 sono state registrate 30.146 vittime nei 28 Stati membri e l’80% tra loro sono delle donne e delle ragazze. Il 69% di tutte le vittime sono state utilizzate per il traffico sessuale e la cifra sale al 95% per quel che concerne le donne. Il 71% degli uomini sono vittime del traffico di manodopera».
Dovrebbe bastar questo per far vergognare chi urla contro i clandestine che “rubano il lavoro” e poi magari va a prostitute o fa finta di non vedere i lavoratori schiavi nei cantieri o nei campi.
Gli eurodeputati hanno espresso preoccupazione per un altro fenomeno che sembra in forte crescita: l’utilizzo di donne come madri surrogate ed il prelievo di organi. La democristiana croata Marijana Petir ha detto che «Il traffico è una forma moderna di schiavitù molto redditizia». Il condervatre-riformista polacco Marek Jurek ha chiesto di «Ridurre la domanda lottando contro attività come la prostituzione», mentre la liberaldemocratica austriaca Angelika Mlinar vuole sapere «Cosa è stato fatto per identificare le vittime e sensibilizzarle sui loro dfiritti».
Kristiina Kangaspunta, a capo dell’Ufficio droga e criminalità dell’Onu, ha presentato il rapporto mondiale sulla tratta degli esseri umani e le cifre sono spaventose: «Il 70% delle vittime sono donne, il 53% delle vittime sono sfruttate a fini sessuali». La Kangaspunta ha fatto notare che «Il numero crescente di detenzione per lavori forzati nel mondo» e che nella civile Unione Europea non è stato fatto nessun grande miglioramento per affrontare questa vergogna ed ha ricordato che «Il 34% del traffico ha luogo nello stesso Paese».
Sono le schiave e gli schiavi invisibili, quelli che non vediamo, quelli che “usiamo”, quelli che i razzisti fanno finta di non vedere mentre vanno ad una manifestazione contro i centri di accoglienza gestiti dai loro camerati o mentre applaudono Salvini che va a fare la sua provocazione quotidiana in qualche campo Rom. Sono la carne da macello che arricchisce la criminalità e l’imprenditoria senza scrupoli, esseri umani a perdere sfruttati da chi ha perso ogni umanità.