Un futuro, anche ambientale, per l’acciaio in Europa
[15 Luglio 2013]
A cura della Commissione europea
L’industria siderurgica europea presenta numerosi punti di forza, tra cui impianti moderni, prodotti avanzati, accesso ad una clientela esigente che necessita di una costante innovazione e sviluppo dei suoi prodotti, un vasto mercato domestico (il mercato interno dell’Unione ) ed una forza lavoro nel complesso specializzata. Essa si trova tuttavia ad affrontare importanti problematiche che ne ostacolano la competitività: il settore è fortemente pregiudicato da costi energetici più elevati rispetto a molte altre parti del mondo, ricorso a materie prime di importazione, concorrenza internazionale sleale, requisiti impegnativi in materia ambientale, spesso più ambiziosi di quelli applicati nei principali paesi concorrenti, sovracapacità e penuria di competenze.
La presente nota contiene informazioni sulle problematiche che interessano l’industria siderurgia e sul piano d’azione della Commissione europea pubblicato in data odierna. Vi si sottolinea che l’acciaio ha un futuro in Europa e si propone un’azione congiunta e coordinata della Commissione, degli Stati membri e del settore nei seguenti ambiti:
1. Un quadro normativo idoneo a rilanciare la domanda di acciaio
2. Migliore accesso ai mercati esteri
3. Garanzia di costi dell’energia accessibili
4. Politica in materia di cambiamenti climatici – fair play internazionale
5. Innovazione: uno stimolo per il settore siderurgico
6. Ristrutturazione e dimensione sociale
A. Le problematiche
Il mercato mondiale dell’acciaio è in crescita ma è caratterizzato da sovracapacità, ed è in forte espansione, trainato dall’industrializzazione dei paesi emergenti. In questo contesto la produzione siderurgica europea deve affrontare rapidi e significativi cambiamenti, in particolare in Asia e negli USA.
Attualmente l’industria siderurgica cinese rappresenta quasi il 50 % della produzione globale di acciaio e la Cina è il maggior esportatore mondiale di questo materiale. La sovracapacità della Cina ha recentemente iniziato a destare preoccupazione. In aggiunta a ciò il consumo interno ha subito una contrazione, mentre la produzione eccede il consumo in misura crescente.
Negli Stati Uniti la rivoluzione del gas di scisto sta migliorando la competitività dell’industria statunitense in termini di costi ed attira nuovi investimenti nel settore dell’acciaio. Gli Stati Uniti potrebbero ben presto diventare un esportatore netto di acciaio, aumentando così la sovrapproduzione sui mercati mondiali.
In Brasile e India si rileva, inoltre, una tendenza crescente a proteggere l’industria siderurgica nazionale.
Previsto aumento dell’eccedenza di capacità produttiva
L’OCSE stima un aumento globale della capacità di produzione di acciaio pari a 118 milioni di tonnellate nei prossimi due anni, fino a raggiungere un livello di 2 171 milioni di tonnellate entro il 2014. Attualmente l’eccedenza di capacità dell’industria siderurgica mondiale si attesta intorno ai 542 milioni di tonnellate. Di questi, quasi 200 milioni di tonnellate provengono dalla produzione cinese. Se, dopo il 2014, la capacità di produzione di acciaio dovesse rimanere invariata, potrebbero essere necessari dai cinque ai sette anni per raggiungere l’equilibrio tra domanda e capacità, posto che la domanda aumenti ai tassi di crescita attuali.
B. Piano d’azione per l’acciaio – L’acciaio ha un futuro
Importanti sviluppi tecnologici ci portano ad affermare che l’acciaio ha un futuro.
Esso è probabilmente destinato a rimanere materiale d’elezione fondamentale nell’edilizia e nell’industria. Tuttavia la futura domanda di acciaio potrebbe essere influenzata da diverse tendenze. E’ prevedibile che la progettazione collaborativa e l’innovazione dei processi possano costituire dei fattori di importanza cruciale a tal riguardo. In questo ambito l’Europa può assumere un ruolo di leadership.
La costruzione di centrali elettriche, la trasmissione di energia elettrica, l’edilizia abitativa ed il settore dei trasporti continueranno a creare finestre di opportunità per i prodotti siderurgici innovativi.
Aumentare il valore aggiunto dei prodotti siderurgici è uno strumento attraverso il quale i produttori di acciaio possono distinguersi dai concorrenti ed accrescere la loro competitività.
Dal lato della produzione l’innovazione rappresenta l’aspetto fondamentale. Tuttavia i produttori possono rimanere bloccati in una specifica tecnologia prescelta a causa dei lunghi cicli di investimento.
L’accesso alle materie prime ed all’energia ed il loro prezzo saranno tra gli elementi che determineranno le future tendenze dei nuovi impianti.
1. Un quadro normativo idoneo a rilanciare la domanda di acciaio
Nel 2013 la Commissione finalizzerà una valutazione dei costi cumulativi per il settore siderurgico per valutare l’onere normativo complessivo cui è soggetta l’industria siderurgica nell’Unione e, nelle sue valutazioni di impatto, continuerà a monitorare attentamente l’impatto di nuove iniziative che si prevede possano avere un’influenza rilevante sulla competitività dell’industria siderurgica, impiegando lo strumento della “prova di concorrenzialità”.
In alcuni Stati membri l’evasione dell’imposta sul valore aggiunto nel mercato nazionale dell’acciaio influenza negativamente le condizioni operative per i produttori di acciaio. Per questo motivo questi ultimi si trovano a dover affrontare la concorrenza sleale da parte del mercato sommerso, il che spesso obbliga le società interessate a limitare la produzione o chiudere gli stabilimenti. Nella sola Polonia questo particolare tipo di evasione fiscale ha comportato una diminuzione della produzione e vendita di barre di armatura in acciaio del 15% nel 2012 e già del 30% quest’anno. La Commissione esaminerà, di concerto con gli Stati membri, le possibili iniziative per contrastare il mercato illegale di prodotti siderurgici nell’UE, compresa l’evasione dell’IVA.
Il rilancio della domanda di acciaio. Nell’attuale crisi economica la politica governativa è strumentale a ripristinare la fiducia e porre le condizioni per la ripresa economica. La UE ed i suo membri, quali attori dell’attuazione della politica industriale, possono contribuire ad instaurare condizioni generali più favorevoli.
Un maggior numero di misure orientate verso la crescita contribuirà generalmente a rilanciare il consumo di acciaio ed in particolare alla ripresa dell’edilizia e del settore automobilistico. Il fabbisogno di produzione e di trasmissione di energia saranno fattori determinanti della domanda di acciaio.
La Commissione promuoverà quindi i settori chiave che si avvalgono dell’acciaio, nello specifico il settore edile ed automobilistico che, messi insieme, rappresentano approssimativamente il 40 % della domanda di questo materiale. La prosperità dell’industria siderurgica è inoltre determinata dai prodotti elettrici, elettronici e dell’industria meccanica.
La Commissione invita gli Stati membri a: promuovere investimenti nel settore dell’efficienza energetica (nuove caldaie per la produzione di energia, recupero dei gas di acciaieria, turboespansori (TRT), recupero del calore disperso; migliorare la sostenibilità dei prodotti siderurgici per l’edilizia, sfruttando la possibilità di introdurre un marchio specifico per tali prodotti:Suststeel.
2. Migliore accesso ai mercati esteri
L’Unione europea è un mercato aperto. Troppo spesso i paesi terzi produttori di acciaio applicano restrizioni commerciali o distorsioni che conferiscono un vantaggio artificiale alle rispettive industrie siderurgiche, come ad esempio le barriere all’importazione, gli incentivi ed i sussidi all’esportazione.
Per l’industria siderurgica dell’Unione è necessario che, a livello internazionale, si operi in un contesto di concorrenza leale e parità di condizioni. A tal riguardo gli strumenti chiave sono la politica commerciale bilaterale e multilaterale e, in particolare, i futuri negoziati per la conclusione di accordi di libero scambio (ALS).
La Commissione lancerà inoltre una strategia commerciale integrata volta a garantire che i produttori di acciaio europei abbiano accesso ai mercati dei paesi terzi, grazie ad una migliore informazione tramite la rete Enterprise Europe ed a specifiche misure a favore della crescita. La Commissione, inoltre: continuerà ad adottare provvedimenti per contrastare le pratiche commerciali sleali che causano un danno materiale all’industria siderurgica della UE; renderà gli strumenti di difesa commerciale più efficaci e formulerà orientamenti su alcuni argomenti complessi; fornirà regolari relazioni sull’evoluzione delle importazioni di acciaio provenienti da paesi terzi; monitorerà i mercati dei rottami e valuterà eventuali misure da adottare, se del caso, per affrontare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio in paesi terzi, tenendo conto del contenuto di CO2 dei rottami; continuerà ad eseguire valutazioni di impatto ex-ante riguardo ai previsti accordi di libero scambio prima dell’adozione e della firma delle direttive di negoziato commerciale.
3. Garanzia di costi dell’energia accessibili
I costi dell’energia sono tra i fattori che principalmente influenzano le decisioni delle imprese sull’ubicazione e sugli investimenti. Tra il 2005 e l’inizio del 2012 i costi dell’energia fornita all’industria europea sono aumentati del 27 % in termini reali, contrariamente a quanto avvenuto in altri paesi industrializzati in cui sono diminuiti, mentre sono rimasti stabili in Canada e USA e sono aumentati del 20% in Giappone ed Australia.
Il completamento del mercato interno dell’energia stimolerà la concorrenza ma è subordinato all’ampliamento delle infrastrutture energetiche transfrontaliere e transeuropee.
Tra gli altri importanti fattori a garanzia della competitività dei prezzi dell’energia in Europa vi sono il costante sostegno alle tecnologie dell’energia previsto dalla bozza di programma “Orizzonte 2020” ed i provvedimenti adottati per diversificare le fonti, le vie ed i paesi per l’approvvigionamento di gas.
Nel medio-lungo periodo un effetto positivo sui prezzi dell’energia può derivare anche dallo sviluppo, in modo efficiente rispetto ai costi, di risorse energetiche interne, siano esse fonti rinnovabili, carbone associato alle tecnologie CCS o gas di scisto.
4. Politica in materia di cambiamenti climatici – fair play internazionale
L’industria siderurgica è una delle principali fonti di emissione di CO2, oltre ad essere un settore considerato a rischio di rilocalizzazione di tali emissioni. Alla luce di questo l’Unione ha assegnato il 100 % delle quote di emissione a titolo gratuito. La situazione diverrà tuttavia più problematica poiché l’assegnazione gratuita delle quote diminuirà nel corso del tempo e sarà difficile raggiungere i relativi parametri di riferimento.
Un altro fattore determinante dei cambiamenti tecnologici sarà rappresentato dalle politiche in materia di clima. Nel breve termine un aumento dell’uso di rottami potrebbe contribuire significativamente a ridurre le emissioni, considerato che la disponibilità di rottami di qualità nell’Unione è limitata. Un aumento dell’uso di questi materiali richiede, in aggiunta, di migliorare ed incentivare il mercato del riciclaggio.
Si prevede che l’integrazione della migliore tecnica disponibile (Best Available Techniques – BAT) entro il 2022 ridurrà solo lievemente il consumo di energia diretto totale e le emissioni di CO2, rispettivamente dello 0,5 % e del 2,8 %. Il consumo energetico e le emissioni dirette totali di CO2 potrebbero diminuire rispettivamente del 10 % e del 20 % solo dopo il 2030, con la disponibilità di nuove tecnologie.
Tra i punti critici in questo ambito vi è l’esito positivo della dimostrazione delle tecnologie innovative di abbattimento delle emissioni di CO2, comprese quelle di cattura e immagazzinamento di CO2 (CCS) in ambito industriale. Esistono tuttavia importanti problematiche di cui tenere conto, come gli elevati costi e la mancanza di consapevolezza e di accettazione da parte dell’opinione pubblica.
Le politiche in questo ambito devono essere quindi attuate in base a principi di economicità, prevedibilità e coerenza. Il quadro normativo deve essere trasparente e stabile al fine di garantire che vengano effettuati gli indispensabili investimenti a lungo termine per il rinnovamento della base industriale europea, soprattutto delle industrie ad alta intensità di capitale caratterizzate da tempi di investimento lunghi.
L’attuale rivalità internazionale per la leadership industriale nel campo delle tecnologie a basse emissioni di carbonio è sempre più influenzata dalla ricerca sui materiali e dal controllo delle materie prime. L’acciaio è un materiale che può contribuire in modo significativo alla transizione verso una economia basata sulle conoscenze, a bassa emissione di carbonio e sostenibile e che può svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo di cicli tecnologici (20-30 anni) più efficienti, affidabili, a bassa emissione di carbonio e sostenibili.
Assicurare la comparabilità globale – Standard di emissione
Al fine di garantire la trasparenza del futuro accordo internazionale sui cambiamenti climatici occorrono un maggiore impegno ed efficienti sistemi di monitoraggio, rendicontazione e verifica. Per migliorare, inoltre, la competitività industriale dell’UE sono essenziali norme riconosciute a livello internazionale.
L’adozione di norme europee che consentano di valutare le emissioni di gas a effetto serra nelle industrie ad alta intensità energetica rappresenta un’idea innovativa per sostenere l’attuazione della politica dell’UE in materia di clima e agevolare il conseguimento degli obiettivi della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Per determinare in che misura impianti e settori industriali contribuiscano quantitativamente alla riduzione delle emissioni occorrono metodologie trasparenti e un consenso ampio sulle procedure di monitoraggio, rendicontazione e verifica, nonché indicatori chiave di performance. Tali nome potranno, nel lungo termine, garantire la comparabilità delle performance degli impianti a livello mondiale.
Nel breve termine la Commissione: diramerà orientamenti sui regimi di sostegno delle energie rinnovabili degli Stati membri (2013); pubblicherà una relazione di monitoraggio periodica che confronti i prezzi dell’energia elettrica che l’industria deve corrispondere come utente finale nell’UE e nelle maggiori economie; analizzerà l’impatto del sistema ETS sui prezzi dell’energia elettrica nell’UE ed esaminerà, nell’ambito delle discussioni sulle politiche in materia di clima all’orizzonte 2030, la necessità di appropriate misure per affrontare il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2 in settori specifici; diffonderà, entro la fine del 2013, orientamenti sulle condizioni applicabili alla conclusione di contratti di fornitura a lungo termine tra fornitori ed utenti; garantirà che la valutazione del rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2 nel quadro del nuovo elenco di settori a rischio in questo ambito sia effettuata in modo aperto e trasparente; promuoverà pratiche ottimali nell’ambito dell’efficienza energetica nell’industria siderurgica; sosterrà lo sviluppo di competenze volte al risparmio energetico tramite la formazione di esperti di audit energetici e manager energetici; integrerà l’industria siderurgica nelle azioni di ricerca, sviluppo e innovazione, dimostrazione, realizzazione e commercializzazione di prodotti, tecnologie e soluzioni efficienti dal punto di vista energetico, e valuterà se i proventi del sistema ETS possano essere impiegati per finanziare la realizzazione di tecnologie innovative nelle industrie ad alta intensità energetica.
5. L’innovazione: uno stimolo per il settore dell’acciaio
L’industria siderurgica europea partecipa regolarmente alla sviluppo di tecnologie nuove e rispettose dell’ambiente tramite la messa a punto di nuovi tipi di acciaio con caratteristiche specifiche. Per incrementare ulteriormente questo vantaggio competitivo è necessario stimolare attività di R&S innovative in maggior numero rispetto a quanto avvenuto in passato, in particolare le fasi pilota e dimostrative, economicamente rischiose ed estremamente costose.
La partnership europea per l’innovazione nell’ambito delle prime interessa l’intera catena del valore delle materie prime impiegate nella produzione dell’acciaio ed affronta, oltre all’esplorazione ed all’estrazione, metodi di lavorazione più efficienti, il riciclaggio e le tecniche di trattamento dei residui e la sostituzione, vale a dire la ricerca di materiali alternativi per talune applicazioni.
La Commissione: presterà adeguato sostegno ai progetti pilota e dimostrativi di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie più pulite, sostenibili ed efficienti in termini energetici nell’ambito del programma “Orizzonte 2020”, oltre ad iniziative come la partnership pubblico-privato SPIRE (Sustainable Process Industry through Resource and Energy Efficiency) ed EMIRI ( Energy Materials Industrial Research Initiative); intraprenderà azioni propedeutiche a garantire, ove possibile, che le tecnologie dell’acciaio a bassa emissione di carbonio migrino verso una fase di dimostrazione industriale; concentrerà il sostegno finanziario maggiormente sulla fase di ampliamento di scala e pilota che sulla fase di ricerca. Questo richiederà capitale ad alto rischio che dovrà essere reso disponibile per investimenti precedenti la fase commerciale; esaminerà, nel quadro della partnership europea per l’innovazione, ogni opzione atta ad incentivare l’innovazione nell’industria siderurgica lungo la catena del valore delle materie prime (progetti prioritari per l’estrazione, il riciclaggio e la sostituzione); verificherà sistematicamente la fattibilità tecnica ed economica della messa in opera delle tecnologie innovative in corso di sviluppo.
La Commissione invita gli Stati membri a: stanziare risorse finanziarie per istituire programmi specifici; promuovere, assieme alle regioni, le innovazioni nell’industria metallurgica e sostenere le iniziative volte a sostenere i trasferimenti di tecnologia nei cluster. Esse comprendono il sostegno all’incubazione, il trasferimento di tecnologie e di capacità, il finanziamento di per l’avviamento degli spin-off della ricerca, con particolare attenzione al sostegno per le PMI e gli start-up innovativi con forte potenziale di crescita.
La Commissione europea invita la Banca europea per gli investimenti a prendere in considerazione le richieste di finanziamento a lungo termine di progetti volti ad assicurare la conformità con le condizioni di autorizzazione previste dalla direttiva sulle emissioni industriali basata sulle migliori tecniche disponibili (BAT).
6. Ristrutturazione e dimensione sociale
Nella maggior parte delle aziende siderurgiche europee la struttura per età dei lavoratori è tale che più del 20% della forza lavoro effettiva avrà lasciato il settore nel periodo 2005-2015 e quasi il 30% lo farà entro il 2025. Occorre quindi che il comparto sia in grado di attrarre talenti giovani e creativi.
Il settore deve inoltre migliorare la salute e la sicurezza negli agli impianti, assegnando una elevata priorità all’obiettivo “zero incidenti” e promuovendo nuove tecnologie e pratiche di lavoro che possano garantire la sicurezza degli ambienti di lavoro.
La Commissione: incoraggerà l’istituzione di un Consiglio europeo delle competenze per l’industria dell’acciaio, che riunisca le organizzazioni nazionali attualmente attive nel campo dello sviluppo delle competenze e dell’occupazione nel settore. Questo consiglio di esperti favorirà l’apprendimento tra pari basato sullo scambio di informazioni e buone pratiche e fornirà una piattaforma di dialogo; rilancerà (su chiara richiesta da parte delle organizzazioni sindacali e/o delle autorità nazionali) una task force interservizi per esaminare e dare seguito ai principali casi di chiusura o ridimensionamento significativo degli impianti. Il principale obiettivo della task force consisterà nel semplificare l’impiego, in questi casi, dei rispettivi fondi dell’Unione; valuterà la necessità di modificare il pertinente regime per gli aiuti di Stato per riconoscere l’ammissibilità del settore siderurgico agli aiuti regionali, al salvataggio, alla chiusura ed alla ristrutturazione così da garantire parità di condizioni con gli altri settori e facilitare tali processi; adotterà una comunicazione che istituisca un quadro di qualità trasversale per l’anticipazione dei cambiamenti e le ristrutturazioni e che contenga le pratiche ottimali in questo ambito.