Anche Primark si impegna ad eliminare le sostanze pericolose dall’abbigliamento
[10 Febbraio 2014]
Oggi Greenpeace annuncia che la catena di negozi di abbigliamento britannica Primark si è unita ai grandi marchi della moda già impegnatisi con l’associazione ambientalista ad eliminare le sostanze chimiche pericolose dalla propria filiera. L’adesione arriva dopo la pubblicazione del rapporto di Greenpeace Asia “Piccoli mostri nell’armadio”, che ha rivelato la presenza di sostanze chimiche pericolose in vestiti e calzature per bambini in 12 grandi marchi.
Greenpeace sottolinea che «Dopo Burberry, Primark è la seconda grande azienda di abbigliamento a sottoscrivere l’impegno Detox nelle ultime due settimane. In tutto sono al momento venti le aziende impegnatesi finora». Con l’impegno Detox Greenpeace chiede ai grandi marchi di produrre una moda libera da sostanze chimiche pericolose e crede che la salvaguardia ambientale debba andare di pari passo con buone condizioni di lavoro. Per questo Ma Greenpeace chiede la trasparenza delle filiere e quindi «Pretende da Primark anche soluzioni credibili per migliorare le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti», visto che la multinazionale della moda pronta britannica è stata coinvolta in diversi incidenti sul lavoro e crolli di fabbriche tessili in Bangladesh..
Secondo Chiara Campione, responsabile del progetto The Fashion Duel di Greenpeace Italia, «L’azienda dimostra così l’intenzione di seguire la nuova tendenza della moda di produrre capi di abbigliamento privi di sostanze chimiche pericolose. Dalle catene alle case di Alta moda come Burberry, i grandi marchi stanno aiutando a mettere la parola fine a quest’incubo tossico. Ora anche quelli che tardano a sottoscrivere l’impegno Detox, come Adidas e Disney, devono agire per eliminare questi pericolosi piccoli mostri una volta per tutte”, Primark ha accettato di eliminare le sostanze chimiche pericolose in tutti i suoi prodotti entro il 2020. Primak assicurerà inoltre la trasparenza della filiera richiedendo ai propri fornitori di pubblicare i dati sugli scarichi delle sostanze chimiche pericolose. Questo darà alle popolazioni locali che vivono nei pressi delle fabbriche – ad esempio in Cina – il diritto di sapere cosa viene rilasciato nell’ambiente. L’impegno di Primark è una grande notizia non solo per clienti e lavoratori, ma anche per le comunità locali colpite dall’inquinamento dell’acqua. Il marchio deve ora dimostrare di saper trasformare queste promesse in azioni concrete, in modo che i bambini di tutto il mondo possano crescere in un futuro libero da sostanze tossiche».