Dal Consiglio Ue passi avanti per l’introduzione di un caricabatteria unico in Europa

Avanza la proposta normativa che propone una porta standard comune per tutti gli smartphone, tablet, fotocamere digitali, cuffie, altoparlanti portatili e console per videogiochi

[27 Gennaio 2022]

Dopo la proposta avviata lo scorso settembre dalla Commissione europea, adesso anche il Consiglio dell’Ue ha adottato la sua posizione per sostenere l’introduzione di un caricabatteria standardizzato per i dispositivi elettronici, con conseguenti vantaggi per i consumatori e una diminuzione dei rifiuti generati ogni anno in Europa.

Da tempo l’Ue sta lavorando a una proposta di normativa che propone una porta standard comune per tutti gli smartphone, tablet, fotocamere digitali, cuffie, altoparlanti portatili e console per videogiochi; ieri gli Stati membri hanno dunque concordato un mandato negoziale per la proposta relativa al caricabatteria standardizzato.

La proposta mira a garantire che non sia più necessario acquistare un nuovo caricabatteria ogni volta che si acquista un nuovo telefono cellulare o un articolo simile, e che tutti i dispositivi possano essere ricaricati utilizzando lo stesso caricabatteria; una situazione molto diversa da quella attuale.

Solo nel 2020 sono stati venduti nell’Ue circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili: i consumatori possiedono in media circa tre caricabatteria per telefoni cellulari e ne usano due regolarmente, ma il 38% dichiara di aver incontrato difficoltà almeno una volta nel ricaricare il proprio telefono cellulare perché i caricabatteria disponibili erano incompatibili. La situazione è fonte non solo di disagi ma anche di costi per i consumatori, che spendono circa 2,4 miliardi di euro l’anno per acquistare caricabatteria separati non compresi nell’acquisto dei dispositivi elettronici. Le stime indicano inoltre che i caricabatteria smaltiti e non utilizzati rappresentano fino a 11mila tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno.

Adesso che il mandato è stato approvato dagli ambasciatori in sede di Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) del Consiglio, la presidenza può avviare i negoziati con il Parlamento europeo non appena anche quest’ultimo avrà approvato la sua posizione nel merito.