Fao: in discesa i prezzi alimentari mondiali e raccolti record di cereali e riso
[5 Settembre 2013]
In agosto l’Indice dei prezzi alimentari della Fao è sceso per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il livello più basso dal giugno 2012, il ribasso del è stato trainato soprattutto dai prezzi internazionali dei cereali e degli oli, mentre i prezzi dei prodotti lattiero-caseari, della carne e dello zucchero sono leggermente aumentati. La Fao spiega che «L’indice, che misura la variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di beni alimentari, ha registrato nel mese di agosto una media di 201,8 punti, circa 4 punti (1,9%) al di sotto del valore di luglio e 11 punti (5,1%) in meno rispetto all’agosto del 2012».
Ad agosto l’Indice dei prezzi cerealicoli della FAO ha registrato 210,9 punti, con un calo di 16,4 punti (7,2% ), rispetto a luglio e di 49,4 punti (19%) rispetto all’agosto 2012. «Questo brusco calo riflette le aspettative per quest’anno di una forte crescita della produzione cerealicola mondiale e, soprattutto, una netta ripresa dell’offerta di mais», sottolinea la Fao
L’Indice Fao dei prezzi degli oli ha registrato 185,5 punti, 5,7 punti (3%) al di sotto di luglio, in calo per il terzo mensile consecutivo.
L’Indice FAO dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è arrivato a 239,1 punti, 2,8 punti (1,2%) in più su luglio e in aumento del 37% rispetto ad un anno fa. A luglio sono aumentati i prezzi di tutti i prodotti lattiero-caseari, tranne quelli del burro, la cui offerta per l’esportazione è rimasta limitata nei principali Paesi produttori.
L’Indice FAO dei prezzi della carne ha registrato 175 punti, un incremento di 2,2 punti (1,3%).
La Fao ha pubblicato anche una nuova stima della produzione cerealicola mondiale per il 2013, che si prevede raggiungerà 2.492 milioni di tonnellate e spiega che «La previsione è stata rivista al rialzo di 14 milioni di tonnellate (pari allo 0,5%), rispetto al mese di luglio a seguito dell’incremento della produzione di mais ufficialmente segnalato in Argentina e le prospettive di miglioramento nella Ue e in Ucraina. Secondo le ultime stime, la produzione cerealicola globale dovrebbe raggiungere 179 milioni di tonnellate, un nuovo record e un aumento del 7,7% rispetto al 2012. Questa ripresa sarà trainata da un’espansione del 10,5% della produzione di cereali secondari che raggiungerà circa 1.285 milioni di tonnellate e da un aumento del 7,6% della produzione di grano che dovrebbe raggiungere i 710 milioni di tonnellate».
Anche la produzione di riso aumenterà dell’1,3%, raggiungendo un nuovo record di 497 milioni di tonnellate di riso lavorato.
In una nota la Fao spiega che «Il forte incremento della produzione mondiale di cereali secondari registrato nel 2013 è in gran parte il risultato della forte ripresa della produzione di mais (stimata intorno a 983 milioni di tonnellate), per lo più negli Stati Uniti, dove quest’anno si prevede la produzione di mais raggiungerà 343 milioni di tonnellate, circa il 25% (69 milioni di tonnellate) in più rispetto al livello ridotto a causa della siccità del 2012».
Per il 2013/14 la Fao prevede un utilizzo globale di cereali intorno ai 2.413 milioni di tonnellate, un calo marginale rispetto alle precedenti previsioni, ma ancora un 3,2% in più rispetto al 2012/13.
Invece, l’utilizzo totale di cereali per il consumo umano diretto dovrebbe aumentare dell’1,2%, raggiungendo i 1.094 milioni di tonnellate, con un consumo di cereali pro-capite stabile a poco più di 152 kg, con 67 kg di grano ai 67 kg e 57 kg di riso.
Le scorte di cereali
Si prevede che, alla chiusura della stagione nel 2014, le scorte mondiali di cereali saranno 569 milioni di tonnellate, in leggero rialzo rispetto a luglio e la Fao evidenzia che «L’incremento è basato principalmente sulle aspettative di maggiori scorte di mais. La previsione rivista pone le scorte mondiali di cereali un 13% (65,5 milioni di tonnellate) al di sopra del loro basso livello di apertura, il livello più alto sin dal 2001/02. Sulla base delle attuali proiezioni della domanda globale, l’aumento delle scorte dovrebbe far aumentare lo stock-to-use ratio (il rapporto tra stock finali e utilizzazioni interne) del 23,3%, il più alto dal 2002/03».
David Hallam, direttore della divisione commercio e mercati della Fao, conclude: «La situazione generale sulla domanda-offerta per i mercati dei cereali è di molto migliorata rispetto allo scorso anno, quando la produzione colpita dalla siccità e da un basso stock-to-use ratio, soprattutto per il mais, era stata fonte di seria preoccupazione. La produzione sembra essere in netta ripresa e l’incremento dello stock-to-use ratio dovrebbe portare una maggiore stabilità ai mercati mondiali».