Nuovi modelli di business per dare valore al consumatore finale
Fotovoltaico in Italia: per ripartire bisogna cambiare
Possibile un mercato da 1 GW all’anno, ma va conquistato giorno per giorno
[9 Aprile 2015]
Dopo il boom, il fotovoltaico italiano deve cambiare faccia per adeguarsi ad un mercato più complesso ma che offre opportunità di più lungo periodo rispetto al vecchio incentivo in conto energia. E’ quanto emerso dal convegno “Il fotovoltaico in Italia: riportare in Italia il mercato a 1 GW”, che si è tenuto oggi a Solarexpo-The Innovation Cloud 2015, durante il quale si è discusso dell’evoluzione del settore simbolo dell’evoluzione energetica in corso.
Quello del fotovoltaio è però diventato «un mercato che però va conquistato palmo a palmo – dicono gli organizzatori del convegno – adottando soluzioni sempre più adatte al cliente (impresa o famiglia) che oggi non può guardare più al semplice spazio disponibile sul tetto o sul terreno per dimensionare il suo impianto, ma deve considerare i suoi effettivi bisogni energetici, analizzando i propri profili di consumo, le sue disponibilità finanziarie e i benefici economici che può ottenere».
Nella relazione introduttiva, Giulio Meneghello di QualEnergia.it ha sottolineato che «A livello mondiale il fotovoltaico sta registrando una crescita impressionante: 46 GW nel solo 2014 e 180 GW di potenza totale, superando tutte le previsioni, anche le più ottimistiche di soli 5 anni fa. La diminuzione dei costi dei sistemi FV negli ultimi otto anni è stata in media del 15% all’anno. Si tratta ormai di una crescita strutturale e non più episodica».
Anche se il dato dell’installato in Italia- 380 – 400 MW del 2014 – è uno dei più bassi degli ultimi anni, resta significativo perché si riferisce ad impianti realizzati senza conto energia, cosa che rende l’Italia «un Paese pionieristico su questo nuovo fronte». Andrea Marchisio di eLeMeNS, ha detto che «Il potenziale del mercato nazionale è di almeno 10 GW nei prossimi 5 anni nel solo manifatturiero non energivoro, soprattutto nel nord del Paese. Un mercato “contendibile”, ma che per essere “aggredito” richiede elementi di conoscenza più raffinati e complessi rispetto al passato».
Secondo Giuseppe Sofia, di ANIE Rinnovabili, «Il futuro del fotovoltaico sarà dunque nel trovare modalità nuove che diano valore al consumatore finale; è il caso della massimizzazione dell’autoconsumo, dei Sistemi Efficienti di Utenza (SEU) e della loro applicazione o anche, ad esempio, del noleggio di un impianto FV per un’impresa», come ha proposto. I rappresentati di Gala, Electrogreen Power, Feder e dell’associazione dei trader (AIGET) hanno evidenziato che anche le utility e i trader stanno dimostrando interesse per i nuovi business model del fotovoltaico
Ma il fotovoltaico non è solo produzione energia: «Può essere anche utilizzato per rendere servizi per la rete, meglio se retribuiti – dicono gli organizzatori del convegno – E per fare questo servirà una costante ricerca e innovazione».
Finita l’epoca d’oro degli incentivi, uno sviluppo più dinamico del fotovoltaico nei prossimi anni richiede un approccio nuovo nella definizione delle regole e delle normative, molte delle quali sono superate e non permettono di liberare le notevoli potenzialità della tecnologia, questo è possibile «Attraverso l’ampliamento delle applicazioni dei SEU o dei sistemi di distribuzione chiusi, cioè “da un produttore a molti consumatori” (ad esempio fornire energia solare a un centro commerciale o a un condominio)».
Andrea Galliani dell’Autorità per l’Energia ha posto al convegno una questione fondamentale e strettamente legata allo sviluppo del fotovoltaico dei prossimi anni: «Come paghiamo gli oneri di rete se in molti si produrranno la propria energia senza passare dal contatore?» ed Arturo Lorenzoni dell’Università di Padova, che presiedeva il convegno, ha risposto: «Per arrivare a nuove soluzioni è necessario ripensare le regole, non tanto adattarle al nuovo contesto. La rete ha bisogno di servizi nuovi e che siano pagati in modo nuovo, stimolando anche iniziative commerciali nuove».
Ma la nuova frontiera alla quale guardano gli utenti grandi e piccoli del fotovoltaico, sono i sistemi di accumulo e dal meeting milanese è emerso che «I loro prezzi dovranno ancora scendere, ma molti li scelgono già da ora: è anche questo un segnale di cambiamento culturale nell’approccio con il fotovoltaico che potrebbe concretamente portare a quell’obiettivo di 1 GW all’anno che è il sentiero per crescita stabile del settore e dell’industria nazionale».