
In Europa 1 bambino su 3 è in sovrappeso o obeso. E se continua così sarà peggio

Secondo il “ WHO European Regional Obesity Report 2022” pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), «Circa un bambino su tre in età scolare convive con l'obesità o è in sovrappeso, e questa cifra è destinata solo ad aumentare
Il rapporto è stato pubblicato in occasione del meeting dei coniugi di 16 leader europei e Capi di Stato, che si è tenuto nella capitale della Croazia Zagabria e che hanno definito allarmante il quadro dipinto dal rapporto.
Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell'Oms per l'Europa, ha sottolineato che «I nostri bambini crescono sempre più in ambienti che rendono loro molto difficile mangiare bene ed essere attivi. Questa è una delle cause principali dell'epidemia di obesità. Come società e Paesi, finora non siamo riusciti a invertire i tassi crescenti di obesità infantile, ed è per questo che l'Oms/Europa è qui in Croazia, su invito della dottoressa Milanović, moglie del presidente, per galvanizzare il sostegno politico a questo vero insidiosa crisi di salute pubblica prima che diventi ancora più difficile da affrontare. L'obesità infantile è una malattia di proporzioni epidemiche e la Croazia, insieme a tutta la nostra regione europea, è tra le più colpite. E’ una malattia che non solo influisce negativamente sulla salute, sulla qualità della vita e sull'aspettativa di vita della nostra popolazione, ma rappresenta anche un onere economico significativo per la nostra società. Si stima che in Croazia, così come in tutta la Regione Europea, più del 2% del prodotto interno lordo vada a spese legate all'obesità. Qui al vertice di Zagabria, abbiamo avuto l'opportunità di dimostrare chiaramente che l'obesità non conosce confini: è un nostro problema comune e possiamo affrontarlo solo insieme, a livello europeo, e coinvolgendo numerosi settori della società. Credo che la Dichiarazione di Zagabria sia un passo importante per arrestare l'aumento dell'obesità infantile nell'intera Regione europea e che con un'azione congiunta miglioreremo e preserveremo la salute delle generazioni future».
Sulla base dei trend attuali e guardando esclusivamente all'obesità nella regione europea dell'Oms che copre 53 paesi in Europa e Asia centrale, il World Obesity Atlas 2023, pubblicato dalla World Obesity Federation prevede che «Tra il 2020 e il 2035 ci saranno: un aumento del 61% del numero di ragazzi che convivono con l'obesità, un aumento del 75% del numero di ragazze che convivono con l'obesità, con un totale di 17 milioni di ragazzi e 11 milioni di ragazze di età compresa tra 5 e 19 anni che convivono con l'obesità nella regione nel 2035. Si prevede che i problemi relativi al sovrappeso e all'obesità in tutte le fasce d'età costeranno alla regione europea dell'Oms 800 miliardi di dollari all'anno entro il 2035».
Il sovrappeso e l'obesità sono tra le principali cause di morte e disabilità nella Regione Europea, con stime recenti che suggeriscono che causino più di 1,2 milioni di decessi all'anno, corrispondenti a oltre il 13% della mortalità totale. L'obesità aumenta il rischio di molte malattie non trasmissibili (NCD), comprese le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e le malattie respiratorie croniche. L'obesità è anche considerata una causa di almeno 13 diversi tipi di cancro ed è probabile che sia direttamente responsabile di almeno 200.000 nuovi casi di cancro all'anno in tutta la Regione, una cifra destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni. Inoltre, le persone in sovrappeso e coloro che convivono con l'obesità sono state colpite in modo sproporzionato dalle conseguenze della pandemia di Covid-19, sperimentando spesso malattie più gravi e altre complicazioni.
La Regione Europea dell'Oms ha individuato tre azioni specifiche per contrastare questo trend e aiutare a prevenire il peggioramento di questa epidemia silenziosa della società dei consumi: Prevenire è meglio che curare: gli sforzi per ridurre l'obesità infantile devono iniziare presto, fin dalla gravidanza e dalla prima infanzia. La prevenzione deve concentrarsi su una buona alimentazione in tutte le fasi della vita di un bambino. Gli sforzi di prevenzione sono necessari anche nelle case, nelle scuole e nella comunità in generale. Regolamentare l'industria alimentare e delle bevande: le politiche più efficaci per affrontare l'obesità infantile includono l'imposizione di una tassa sulle bevande zuccherate (la sugar tax contro la quale si oppone il governo di destra italiano), la richiesta di un'etichettatura chiara sulla parte anteriore della confezione e la limitazione della commercializzazione di cibi malsani ai bambini. Promuovere l'attività fisica: questo include una migliore progettazione urbana e politiche di trasporto, l'attività fisica nel curriculum scolastico e nelle attività extracurriculari e messaggi chiari per sostenere stili di vita attivi durante tutto il corso della vita.
Kluge ha concluso: «Poiché l'obesità è così complessa, influenzata da diversi fattori come la genetica, l'ambiente e lo status socioeconomico, nessun singolo intervento può arrestarne l'aumento. Qualsiasi politica nazionale volta ad affrontare i problemi del sovrappeso e dell'obesità deve avere alle spalle un impegno politico di alto livello.Dovrebbero anche essere complete, raggiungere le persone lungo tutto il corso della vita e prendere di mira le disuguaglianze. Speriamo di poter contare sui coniugi dei leader e dei capi di stato europei per sostenere la lotta all'obesità infantile nei loro Paesi e contribuire a metterla in cima alle agende politiche e imprenditoriali. La Dichiarazione di Zagabria è un primo passo importante. Solo lavorando insieme, attraverso culture, settori e divisioni politiche, saremo in grado di arginare l'ondata di obesità infantile e contribuire a un futuro più sano per tutti».
