
Partono i saldi in Toscana, da 167€ a persona. E i rifiuti dove li mettiamo?

La Giunta della Regione Toscana ha deliberato: da oggi parte ufficialmente la stagione dei saldi invernali su tutto il territorio regionale, e avrà termine il 5 marzo 2018. «Ci auguriamo che anche quest'anno – sottolinea l'assessore al commercio Stefano Ciuoffo – l'avvio delle vendite di fine stagione rappresenti non solo un evento atteso dai consumatori ma anche un'opportunità e una conferma dell'inversione di rotta per un settore come il commercio, vitale per l'economia toscana».
Secondo i dati diffusi ieri a livello nazionale da Confcommercio – risultanti da un’indagine condotta in collaborazione con Format Research – gli italiani che faranno acquisti in questa stagione di saldi sono stimati in crescita rispetto all’anno scorso (dal 58,5% al 61,4%) e soprattutto capi di abbigliamento (per il 93,7% contro il 92,1% del 2017), calzature (per il 77,1% contro il 79,2% dello scorso anno), accessori (sciarpe e guanti) per il 35,1% (erano il 32,1% nella previsione del 2017) e biancheria intima (29,0% contro il 27,4% dello scorso anno). Dall’indagine emerge che compreranno più le donne che gli uomini (il 67,9% vs il 55,4% degli uomini), ma questi ultimi spenderanno leggermente di più delle donne, oltre 200 euro. Gli uomini preferiranno inoltre recarsi nei negozi di fiducia/ abituali, al contrario delle donne che hanno intenzione di cercare il prezzo "più conveniente" presso altri negozi. Cresce anche la percentuale degli acquisti online (15%), canale preferito soprattutto nelle regioni del Nord Italia.
In totale, le stime prodotte dall’Ufficio studi di Confcommercio individuano in 15,6 milioni l’ammontare delle famiglie italiane interessate dai saldi invernali; spenderanno in media 331 euro, ovvero 143 euro a componente familiare per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori, con un giro d’affari da 5,2 miliardi di euro. E in Toscana?
Il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, si attende «un buon movimento, ma senza i picchi degli anni passati. Le prime due settimane saranno al solito le più brillanti, poi ci sarà il consueto calo fisiologico». Ma sarà anche il clima a influenzare l’andamento delle vendite. «La stagione autunno-inverno quest'anno ha retto grazie al freddo che ha accelerato le vendite dei capi più pesanti – aggiunge infatti Marinoni – L'anomalia è stato il mese di ottobre, fiacco per tutti i settori; novembre è stato invece il mese più brillante».
In ogni caso, nessun fuoco d’artificio per il Pil regionale. Secondo Confcommercio la spesa procapite che i toscani indirizzeranno all’acquisto nei saldi inverali sarà pari a 167€, appena 24 in più rispetto alla media nazionale. «Ormai il mercato – offline così come online – si è abituato a sconti, offerte e promozioni tutto l'anno. I consumatori aspettano tutte le occasioni per risparmiare – argomenta Marinoni – e non è facile per un negoziante incentivare le vendite senza ritocchi al prezzo, e se un tempo si approfittava dei saldi per concedersi qualche acquisto sfizioso, oggi si aspettano per acquistare i capi necessari. Non c'è un vero incremento delle vendite, sono le stesse ma spalmate in periodi dell'anno differenti».
In ogni caso, un momentaneo picco negli acquisti ci sarà, e questo significa che ci sarà anche un conseguente picco nella produzione di rifiuti – si pensi a quelli da imballaggio –, che il territorio si troverà a dover gestire in un momento caratterizzato da particolare fragilità a causa dei pochi impianti disponibili presenti in Toscana in grado di gestire adeguatamente il ciclo integrato dei rifiuti. Un’occasione in più per riflettere sul nesso tra i nostri consumi e i nostri rifiuti, e sulla necessità di saper costruire una visione complessiva del fenomeno – l’unica in grado di coniugare le necessità di economia e società con quelle dell’ambiente in cui tutti viviamo.
