Petrolio: aumenta il prezzo e crescono (poco) i posti di lavoro
[10 Aprile 2014]
I prezzi del petrolio salgono, e EnergyMarketPrice evidenzia che il WTI «è aumentato prima della pubblicazione del report settimanale sulle scorte statunitensi che prevedono un calo delle scorte di benzina, mentre il prezzo del Brent è stato incentivato dai nuovi conflitti nell’est dell’Ucraina, che intensifica le tensioni tra la Russia e l’Occidente». Potrebbe essere questa crescita dei prezzi una delle ragioni che stanno facendo lentamente ripartire il mercato del lavoro nel settore secondo l’Oil & Gas Global Job Index, l’indice che monitora nel mondo l’andamento delle ricerche lavorative per il settore petrolifero, elaborato dagli esperti della divisione Hays. Ma i dati che emergono sono molto eterogenei.
All’Hays spiegano che «basandosi sul numero delle offerte di lavoro pubblicate su 9 siti internazionali di selezione del settore, l’Oil and Gas Global Index ha registrato, nel quarto trimestre del 2013, timidi segnali di ripresa per Asia e Medio Oriente. Più zoppicante la selezione per le aziende del settore in Europa e Australia, dove le condizioni macroeconomiche hanno influenzato negativamente il mondo del recruitment».
John Faraguna, managing director di Hays Oil & Gas, sottolinea: «Siamo comunque ottimisti riguardo la ripresa economica. Registriamo trend positivi in un numero sempre maggiore di mercati a livello globale. Negli ultimi 5 anni, molte imprese si sono impegnate nell’arginare gli effetti derivanti dalla recessione, relegando a ruolo secondario l’attività di recruiting. La situazione, ad oggi, sta cambiando e molte aziende operanti nel settore petrolifero hanno ripreso a investire nelle risorse umane, cercando di attrarre i migliori talenti disponibili sul mercato. Un atteggiamento positivo che è possibile ritrovare anche tra i professionisti del settore: stiamo, infatti, registrando un aumento nel volume delle candidature».
Accanto allo scenario globale, l’Hays Oil & Gas Global Job Index presenta anche una panoramica sulle opportunità professionali offerte dalle singole macro-aree:
Europa. Nonostante una leggera ripresa a metà del trimestre, l’anno si è chiuso con un volume relativamente basso di offerte di lavoro per l’Europa; tuttavia, le imprese europee continuano a giocare un ruolo primario nello sviluppo delle attività imprenditoriali petrolifere a livello globale. Si è diffuso, nel settore, un clima d’incertezza, derivante dal dibattito politico relativo allo sfruttamento di giacimenti di shale gas e alle esplorazioni estensive di rocce alla ricerca di petrolio. Le prospettive per il 2014 restano comunque incoraggianti e lasciano presagire un miglioramento generale dell’economia.
EnergyMarketPrice spiega da dove potrebbe venire parte delle difficoltà per il mercato energetico fossile in Europa: «I prezzi spot dell’energia elettrica tedesca e francese sono deviati martedì nei principali mercati europei, con il contratto tedesco in calo grazie a una maggiore produzione di energia eolica, mentre il contratto francese è aumentato dovuto al clima più freddo». Un “testa coda” che ha fatto in modo che i prezzi dell’elettricità in Germania per la consegna a maggio siano scesi di 2 euro a 27,50 € per MWh, mentre i prezzi della Francia “tutto nucleare” sono aumentato di 2,50 euro, fino a 28,50 € per MWh.
Comunità degli stati indipendenti (Cis – ex Urss). Secondo l’Hays Oil & Gas Global Job Index, nel corso del quarto trimestre del 2013 in Russia è stato registrato un aumento nei volumi di recrutiment per le aziende operanti in ambito petrolifero. Il dato è strettamente collegato con la periodicità dell’anno nella regione: i terreni ghiacciati, infatti, permettono lavori di costruzione su siti onshore. Forte impennata nelle richiesta di professionisti nel bacino del Caspio, dove si stanno concentrando importanti progetti legati alla costruzione di una condotta.
Medio Oriente. Nel corso dell’ultimo trimestre, l’indice relativo al quantitativo di figure ricercate nell’area è sceso, seppur di poco, rispetto agli ultimi due anni. Ma per il 2014 si registra già un incremento nelle offerte di lavoro. Nello specifico, in Oman e Arabia Saudita, c’è un aumento nei progetti in ambito Plastica e Polimeri. Profili altamente specializzati (Ingegneri in Chimica con esperienza in ambito EPC e OPCO) saranno molto richiesti nel breve termine in Medio Oriente.
Africa. Il quarto trimestre del 2013 si è rivelato leggermente più stabile dello stesso periodo del 2012, con un incremento nella domanda di professionisti nel settore del petrolio e gas. La richiesta di personale è aumentata da maggio e ha raggiunto il picco più alto nel mese di novembre, per poi sgonfiarsi a dicembre.
Asia. Il Job Index mostra in Asia un elevato numero di opportunità di lavoro, in costante crescita rispetto agli altri mercati. L’anno appena iniziato si preannuncia particolarmente dinamico e promettente per l‘oil and gas: l’area asiatica, infatti, è ricca di giacimenti di shale oil and gas, soprattutto nei territori cinesi. Altre economie come Malesia, Indonesia e Vietnam stanno puntando molto sul settore: a guidarne la crescita, la creazione ex novo di nuovi campi petroliferi e lo sfruttamento di quelli già pre-esistenti.
Nord America. In Nord America, il quarto trimestre ha registrato un leggero incremento nell’attività di recruitment. In Canada questo aumento può essere attributo all’approvazione prevista per diversi grandi progetti come il Northwest Liquefied Natural Gas e Fort Hills. Con il parere positivo sul progetto del gasdotto Northern Gateway, molte aziende hanno ripreso ad assumere. Performance positiva anche per il mercato USA, che ha ricominciato ad assumere già nel corso del 2013, soprattutto per investimenti onshore non convenzionali: si tratta di un segnale che fa ben sperare per una ripresa definitiva del mercato nel 2014.
America Latina. Non si registrano cambiamenti significativi nel corso del quarto trimestre nei Paesi dell’America Latina. Tuttavia, sul finire del 2013, la concessione di licenze ambientali e nuovi investimenti hanno spinto le imprese alla ricerca di nuove risorse. Nuovi progetti onshore e offshore hanno determinato l’assunzione di personale tecnico specializzato e una conseguente impennata nelle politiche retributive. In risposta alla crescita del settore prevista nei prossimi mesi, le aziende si stanno preparando attraverso la ricerca di nuovo personale.
Australia. In una regione come l’Australia, dove il costo del lavoro è il più alto a livello globale, gli operatori del settore faticano ad investire in progetti futuri, preferendo mantenere un atteggiamento cauto. Ciò sta causando notevoli ritardi nell’avvio di nuove operazioni made in Australia. I focus principali del settore, per i progetti offshore, restano l’incremento della produzione e l’utilizzo di piattaforme LNG. Tentennano, invece, i progetti onshore, dove una politica votata al cost saving sta facendo ritardare l’adempimento dei contratti in essere.