Sicurezza alimentare: in Europa c’è un buon livello di controllo
[10 Ottobre 2013]
Nel complesso in Europa è garantito un buon livello di controllo sugli alimenti e di rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali e salute delle piante. Anche se esiste un margine di miglioramento, sono stati infatti compiuti progressi nell’impiego efficiente degli strumenti e delle risorse di controllo nonché nella pianificazione, nell’attuazione e nel coordinamento dei controlli in tutti i settori. E’ questa la conclusione della Commissione Ue contenuta nella terza relazione sul funzionamento generale dei controlli negli Stati membri in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali e salute delle piante.
Una relazione che trova le sue principali fonti nelle relazioni annuali degli Stati membri, i risultati delle attività di controllo della Commissione stessa e altre informazioni. Ossia informazioni riguardanti le relazioni presentate dagli Stati membri alla Commissione sui controlli in specifici settori; i risultati dei sistemi di allarme rapido dell’Ue; le misure di attuazione della Commissione (compresi i casi di infrazione) connesse ai casi di inadempienza osservati negli Stati membri; le relazioni presentate dagli organismi internazionali di normazione.
E’ il regolamento del 2004 (il numero 882) sui controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali che prevede una relazione annuale sul funzionamento generale dei controlli negli Stati membri. E stabilisce le modalità secondo le quali questi controlli vanno organizzati e gestiti.
Del resto sono loro che devono monitorare e a verificare il rispetto delle normative da parte degli operatori di settori. Il regolamento, infatti, stabilisce che la responsabilità di garantire la sicurezza degli alimenti compete innanzitutto alle imprese alimentari e ai produttori di mangimi lungo tutta la catena di approvvigionamento degli alimenti e dei mangimi, partendo dalla produzione primaria sino alla vendita finale ai consumatori.
I controlli ufficiali e gli strumenti legislativi per ottimizzarne l’efficacia sono elementi fondamentali della catena alimentare. Essi consentono alle autorità competenti di effettuare controlli in base al rischio, di identificare le carenze e di affrontarle in modo tempestivo. E forniscono alle autorità competenti una panoramica utile sulla situazione relativa alla sicurezza alimentare e alla sanità.
Attualmente le relazioni annuali degli Stati membri dimostrano che questi ultimi stanno cercando modi per migliorare l’efficienza dei sistemi esistenti. In tutti i paesi si continua a registrare una tendenza verso controlli sempre più basati sul rischio. Gli Stati membri stanno anche introducendo strumenti per rafforzare la sorveglianza da parte delle autorità centrali competenti e le prestazioni delle autorità di controllo. Inoltre si stanno introducendo nuovi strumenti per migliorare la sorveglianza e il rendimento delle autorità di controllo.
Per il miglioramento del sistema generale di controllo sono di particolare importanza anche gli audit sul posto su questioni specifiche e gli audit di follow up generale effettuati dalla Commissione. Perché permettono di individuare le carenze da affrontare e garantiscono l’adozione di misure correttive. Le relazioni di audit della Commissione completano le attività di controllo e le relazioni degli Stati membri. Tale sistema consente alla Commissione di adottare, se necessario, misure appropriate per migliorare i controlli ufficiali e i sistemi di audit negli Stati membri.
E’ sempre il regolamento del 2004 che prevede in capo alla Commissione l’obbligo di svolge un programma annuale di audit e ispezioni intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e alimenti, alle norme sulla salute e sul benessere degli animali e sulla salute delle piante, nonché ad assicurare che i controlli ufficiali in questi campi siano eseguiti in conformità alla normativa dell’Ue. Per esempio nel 2011 è iniziata una nuova serie di audit sui controlli uffici ali degli organismi geneticamente modificati (Ogm). Oltre agli alimenti e ai mangimi Gm essa comprendeva per la prima volta una valutazione dei controlli sull’emissione deliberata di Ogm nell’ambiente per scopi sperimentali e di coltivazione. Sono stati sottoposti a audit quattro Stati membri.
L’audit ha rilevato l’esistenza di un sistema di autorizzazione degli Ogm per scopi sperimentali e i controlli ufficiali sono stati effettuati in linea con le prescrizioni dell’Ue. Sono state riscontrate differenze tra gli Stati membri in relazione ai controlli sulla coltivazione del mais geneticamente modificato MON 810.
Per quanto riguarda gli alimenti e i mangimi genericamente modificati non vi sono stati cambiamenti significativi rispetto alla precedente serie di audit. La tolleranza zero della presenza di Ogm nelle sementi non modificate genericamente non è stata rispettata in due Stati membri. I laboratori per Ogm hanno operato in modo adeguato nella maggior parte dei casi.