Fitosanitari, l’Unione europea apre le porte a due nuovi antiparassitari
[19 Agosto 2014]
L’Ue autorizza l’uso come antiparassitari del metrobromuron e dell’aminopyralid: le due sostante potranno essere utilizzate come principi attivi nei prodotti fitosanitari e se autorizzati potranno essere immessi sul mercato.
Con due distinti regolamenti di esecuzione – pubblicati sulla Gazzetta ufficiale europea – la Commissione europea ha inserito i due elementi nell’apposito elenco delle sostanze attive contenute nella direttiva europea relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari. I regolamenti entreranno in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione e dovranno essere applicati a partire dal primo gennaio 2014. Ma agli Stati è concesso un periodo di sei mesi – a decorrere dall’approvazione- per riesaminare le autorizzazioni ed eventualmente modificarle o addirittura revocarle sulla base dei nuovi parametri.
I prodotti fitosanitari sono utilizzati soprattutto in agricoltura in quanto possono proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi, eliminare anche le piante indesiderate o parti di vegetali, possono frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento. Nonostante la loro multifunzionalità, però, si caratterizzano anche per la loro tossicità, che può provocare effetti indesiderati sia sull’uomo, la flora e la fauna, sia sui fattori abiotici sul suolo, l’acqua e l’aria.
Quindi i loro effetti sulla salute umana e sull’ambiente sono valutati ed esaminati dagli Stati membri, dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare e dalla Commissione.
Dai vari esami effettuati è risultato che i prodotti fitosanitari contenenti metobromuron e aminopyralid possono essere considerati conformi a quanto richiesto dalla normativa per essere commercializzabili. Però, in questa valutazione globale effettuata per il metobromuron gli Stati membri dovranno prestano particolare attenzione alla protezione dei lavoratori e degli operatori e al rischio per i volatili, i mammiferi, gli organismi acquatici e le piante terrestri non bersaglio. Mentre per il aminopyralid gli Stati dovranno prestano particolare attenzione al rischio per le acque sotterranee, se la sostanza è impiegata in zone sensibili per le condizioni del suolo o le caratteristiche climatiche; al rischio per i macrofiti acquatici e per le piante terrestri non bersaglio e al rischio cronico per i pesci.