243 miliardi di euro di fondi Ue più verdi per lo sviluppo e la cooperazione regionale
Clima, programmi sociali, sviluppo urbano sostenibile, ripresa post-Covid e misure per le regioni ultraperiferiche
[24 Giugno 2021]
Il Parlamento europeo ha tre fondi UE per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale in Europa per un totale di 243 miliardi di euro. Si tratta del cosiddetto “pacchetto coesione” che comprende l’obiettivo di cooperazione territoriale europea (Interreg), il Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione, come anche il regolamento sulle disposizioni comuni e un insieme di norme che regolano i fondi regionali, di coesione e sociali dell’Unione europea per i prossimi 7 anni.
. In linea con le nuove norme sulle disposizioni comuni, Interreg e il Fondo regionale e di coesione dovranno destinare almeno il 30% delle loro risorse all’azione per il clima, all’economia circolare e agli investimenti nella crescita sostenibile e nella creazione di posti di lavoro. Sono previste anche misure specifiche per PMI e regioni ultraperiferiche
Ecco cosa hanno adottato gli europarlamentari senza votazione per mancanza di emendamenti:
Fondo europeo di sviluppo regionale e Fondo di coesione. Con una dotazione di 243 miliardi di euro (a prezzi 2018), il nuovo Fondo regionale e di coesione integrato, equivalente a circa un quarto del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, è il più grande fondo pubblico dell’Ue. L’obiettivo non è solo di contribuire alla ripresa dalla pandemia di COVID-19, ma anche di garantire un sistema sanitario pubblico più resiliente. Sostegni anche a cultura, turismo sostenibile e trasformazione digitale. Gli investimenti legati all’energia nucleare o ai combustibili fossili sono esclusi dal sostegno, ad eccezione dei progetti sul gas naturale in sostituzione del carbone (fino al 31 dicembre 2025).
Interreg: sostegno ai progetti transfrontalieri e alla cooperazione nelle regioni limitrofe dell’Ue.
Per la cooperazione territoriale europea (Interreg) è previsto un bilancio di 8,05 miliardi di euro (a prezzi 2018) per il periodo 2021-2027, un aumento del 3% rispetto al periodo precedente, con un tasso complessivo di cofinanziamento dell’80% (85% per le regioni ultraperiferiche). La cooperazione transfrontaliera riceverà il 72,2% di queste risorse, mentre la dotazione per la cooperazione transnazionale, interregionale e delle regioni ultraperiferiche ammonta rispettivamente al 18,2%, al 6,1% e al 3,5%. Fino al 20% dei fondi di un programma Interreg può essere assegnato a piccoli progetti.
Norme sulle disposizioni comuni. La legislazione stabilisce disposizioni comuni per il Fondo regionale e di coesione, il Fondo per una transizione giusta, il Fondo sociale europeo Plus e il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura. Insieme, questi strumenti rappresentano circa un terzo del bilancio complessivo dell’Unione per il periodo 2021-2027, per un totale di 330 miliardi di euro (a prezzi 2018). Per ricevere i finanziamenti Ue, i Paesi dovranno rispettare la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e l’accordo sul clima di Parigi, promuovere la parità di genere e combattere la discriminazione.
Uno dei relatori. l’eurodeputato italiano Andrea Cozzolino (Socialisti & Democratici) si è detto molto soddisfatto per «L’approvazione del nuovo Fondo Fesr, con un nuovo regolamento che cambierà l’Europa e ci consegnerà 5 enormi obiettivi tematici da raggiungere: digitale, ambientale, connettività, sociale e integrazione inter-territoriale. Nel periodo di programmazione 2021-2027 la dotazione totale sarà di circa 243 miliardi, oltre 23 destinati all’Italia e in gran parte al Mezzogiorno. Soldi che vanno ad aggiungersi al cofinanziamento nazionale e regionale e alle risorse provenienti da altri fondi di coesione come il fondo sociale europeo. Dal turismo al social housing, è un regolamento che offre enormi opportunità e prepara gli Stati membri ad affrontare le sfide internazionali critiche, come la pandemia di Covid-19, la crisi migratoria o il cambiamento climatico. La politica di coesione dell’UE è un insieme di strumenti senza precedenti per combattere le disuguaglianze e non lasciare indietro nessuno».
In una nota, il Parlamento europeo ricorda che «I tre regolamenti, approvati in via definitiva, saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’UE il 30 giugno ed entreranno in vigore il giorno successivo».