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Da 51 Comuni toscani le proposte per individuare le “aree non idonee” alla coltivazione geotermica

L’esame da parte della Regione, iniziato il 1 Ottobre 2017, è ancora in corso
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Sono 51 i Comuni toscani – tra geotermici, limitrofi e altri – che hanno provveduto ad inviare alla Regione le proprie proposte ai fini dell’individuazione delle “aree non idonee” per la coltivazione della risorsa geotermica sul territorio.

È quanto emerso nei giorni scorsi in sede di Consiglio regionale in risposta all’interrogazione avanzata dalla consigliera Monica Pecori (Gruppo misto), volta proprio a conoscere quanti e quali Comuni avessero adempiuto a tale compito, nonché a indagare quali fossero state le conseguenti valutazioni da parte della Regione stessa.

Come è stato ricordato in Consiglio regionale, il documento contenente le linee guida per l’identificazione delle aree non idonee all’attività geotermoelettrica in Toscana è stato approvato dalla Giunta regionale nel maggio 2017; l’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni, ha dunque aggiunto come la scadenza per l’invio delle proposte comunali – su sollecitazione di molte amministrazioni – fosse stata prorogata al 30 settembre 2017 (rispetto al termine inizialmente previsto del 24 agosto), e come sia dunque immediatamente iniziato l’esame della Regione.

La commissione tecnica prevista dalla deliberazione di Giunta del maggio 2017 è infatti impegnata dal 1° ottobre nella verifica delle proposte: la definizione dei risultati è in corso e seguirà l’avvio dell’iter procedurale.

«Tale percorso – concludono dal Consiglio Regionale – porterà alla modifica del Piano ambientale ed energetico regionale (Paer), che formalizzerà le aree non idonee all’attività geotermoelettrica».

Redazione Greenreport

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