Vagaggini: «Quella che deve vincere è la scienza, non i falsi profeti»
A Larderello 2mila cittadini per difendere la geotermia: la maggioranza non è più silenziosa
Ferrini: «Siamo tanti e finalmente rappresentiamo la voce univoca e forte di questa zona, una voce che è rimasta silente per troppo tempo»
[3 Dicembre 2018]
Rabbia certo, ma anche e soprattutto orgoglio per la propria terra e per le proprie risorse, oltre alla consapevolezza del loro valore: sabato 1 dicembre circa duemila persone (secondo le stime fornite dalla Questura) hanno riempito via Fucini, a Larderello, per respingere lo schema di decreto Fer 1 elaborato dal ministero dello Sviluppo economico, che per la prima volta ha escluso la geotermia dagli incentivi diretti alle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica, mettendo a rischio la tenuta socio-economica – e i miglioramenti ambientali – dei territori toscani dove la coltivazione di questa risorsa è nata.
Moltissime le sigle sindacali e dell’associazionismo presenti in strada a manifestare, oltre ai sindaci delle aree geotermiche (compresi tre amiatini), i commercianti della zona (rappresentati da Giuseppina Spinelli) e gli imprenditori dell’Amiata (portavoce Stefano Martini), gli esodati della Smith (Angelo Dani) e gli studenti dell’Itis Pomarance (Alessio Santi). Si è fatta sentire anche la presenza della Regione Toscana, rappresentata in primis dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.
Tante istituzioni dunque, ma soprattutto tante persone. Quella di Larderello è stata infatti una manifestazione trasversale e nata spontaneamente dal movimento di cittadini Geotermia Sì (oltre 4300 adesioni raccolte su Facebook in pochi giorni di vita), che ha avuto il grande merito di dare per la prima volta voce alla maggioranza silenziosa che nella coltivazione sostenibile della geotermia vede un modello di sviluppo virtuoso, sperimentato ogni giorno sulla propria pelle; si tratta di grandi numeri se rapportati a quelli dei comitati no-geotermia, sia per quanto riguarda la presenza sul web (il coordinamento di tutti i movimenti Sos geotermia conta circa 2.400 affiliati) sia soprattutto quella delle manifestazioni di piazza, che – secondo i dati forniti dagli organizzatori – raccolgono in genere dalle poche decine a qualche centinaia di persone.
«Siamo tanti e finalmente rappresentiamo la voce univoca e forte di questa zona – ha dichiarato durante il suo intervento Stefano Ferrini, sindaco di Castelnuovo Val di Cecina – Una voce che è rimasta silente per troppo tempo, perché per lunghi anni abbiamo dato credito e voce, e non lo meritavano, a comitati e a persone che nulla sanno di questa realtà, che stanno diffondendo da troppo tempo un messaggio fuorviante e non veritiero. I problemi che stiamo affrontando anche da qui derivano. Possiamo dire con grande orgoglio e fermezza che questa zona ha reagito, e farà sentire fortemente la voce di questo territorio. Potremo perdere qualche battaglia ma la guerra la vinciamo, siamo convinti dalle nostre buone ragioni e la verità prima o poi viene a galla: come si diceva un tempo la verità è rivoluzionaria».
Perché se è utile avere finalmente un termometro diverso per misurare il consenso della cittadinanza, il destino di una «risorsa nazionale» come la geotermia, che soddisfa già oggi oltre il 30% della domanda di elettricità toscana, non può essere determinato dai soli umori popolari – favorevoli o contrari. «Quella che deve vincere è la scienza, non i falsi profeti – ha sintetizzato il sindaco amiatino Luigi Vagaggini – Qualche comitato ancora sta dando dati del 2010, quando poi sono arrivati gli abbattitori Amis, quando oggi c’è un abbattimento del 95% nelle nostre centrali, dando nuova occupazione. È il momento che il governo non ascolti soltanto qualche decina di esaltati ma che senta innanzitutto coloro che vivono nel proprio territorio sapendo quali sono le difficoltà, le responsabilità e quella che è la salute dei nostri cittadini. Non crediamo di essere scienziati e avere obbligatoriamente la verità, ma non si può fare a meno di denunciare chi sta facendo terrorismo psicologico».
Tutti i più recenti dati ambientali sulla geotermia in Italia dimostrano infatti che non c’è nulla di allarmante; anche per quanto riguarda gli eccessi di mortalità tra i “maschi” in alcune aree dell’Amiata, con picchi del 13-14% registrati nel periodo 2000-2006 che erano documentati nel report del Cnr del 2010, non è mai stata provata una correlazione con la produzione geotermica, tant’è che negli ultimi anni disponibili (cioè dal 2009 al 2015) gli eccessi di mortalità si sono notevolmente ridotti (al 3,3%) mentre la produzione di energia elettrica da geotermia è cresciuta (per una panoramica più completa: https://shar.es/aaGlYD).
Verità finora sommerse nelle acque agitate del «terrorismo psicologico» denunciato da Vagaggini, ma che è necessario far tornare a galla. A Larderello i cittadini hanno fatto la loro parte, e continueranno a farla: la prossima tappa annunciata dagli organizzatori sarà una manifestazione sull’Amiata e, se dal Governo ancora non arriveranno risposte soddisfacenti, quella dopo sarà a Roma.