Oggi l’inaugurazione di Acea con le autorità locali e regionali
A Monterotondo Marittimo nasce il più grande impianto toscano di compostaggio
Nel Comune già oggi 100% rinnovabile grazie alla geotermia sboccia l’economia circolare: attraverso investimenti da 22 milioni di euro e 30 lavoratori in più, 70.000 tonnellate l'anno di rifiuti saranno trasformati in energia e ammendanti per l’agricoltura
[10 Ottobre 2019]
Ci sono solo quattro Comuni certificati da Legambiente come 100% rinnovabili in tutto il centro e sud Italia: sono tutti toscani e tutti hanno raggiunto questo livello d’eccellenza grazie alla geotermia, con Monterotondo Marittimo (GR) che da oggi si appresta a fare un passo in più grazie all’economia circolare, grazie all’inaugurazione del più grande impianto di compostaggio esistente in Toscana a digestione anaerobica, realizzato sul territorio da Acea.
Fresco vincitore del premio Ambiente in Comune per il suo impegno sulla raccolta differenziata, che è schizzata dal 33% del 2017 a oltre il 70% nel gennaio del 2019, Monterotondo Marittimo ha voluto dare una risposta proattiva anche al fondamentale passaggio successivo, quello del riciclo. La differenziata infatti non basta se poi non ci sono sul territorio gli impianti per gestirla e valorizzarla.
Realizzato in circa due anni e con una vita teorica utile di 20, per il nuovo impianto di compostaggio Acea ha investito circa 22 milioni di euro e il conferimento dei rifiuti è previsto a partire dal 14 ottobre: questo significa offrire una parziale ma robusta risposta a due frazioni di rifiuti particolarmente critiche per la Toscana. Come ricordato infatti su queste pagine dal presidente Cispel Alfredo De Girolamo, la frazione organica dei rifiuti raccolta in modo differenziato è aumentata costantemente fino a rappresentare il 40% del totale della differenziata, ovvero quasi 500.000 tonnellate l’anno, ma gli impianti toscani erano finora in grado di gestirne solo 350.000 tonnellate. Senza altri impianti la parte rimanente è destinata ad andare fuori regione, con i conseguenti costi economici e ambientali; un deficit che è ancora più grave per quanto riguarda la gestione dei fanghi civili, la cui produzione ammonta a oltre 110.000 tonnellate l’anno.
Dotato delle tecnologie più avanzate presenti sul mercato, il nuovo impianto di Monterotondo Marittimo tratterà circa 70.000 tonnellate l’anno di rifiuti composti dalla frazione organica degli Rsu (i rifiuti solidi urbani) con l’aggiunta di sfalci e potature, oltre a fanghi industriali e civili. Più nel dettaglio, dalla frazione organica degli Rsu arriveranno circa 30mila tonnellate l’anno, dai fanghi civili 25mila tonnellate l’anno, mentre il verde arriverà a 15mila tonnellate.
«Siamo di fronte ad un impianto moderno – sottolinea il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, presente al taglio del nastro –, in linea con le strategie europee e regionali per lo smaltimento dei rifiuti, che pongono come obiettivo fondamentale il loro riuso e riciclo. È anche il più grande impianto di compostaggio della Toscana, in grado di produrre biogas ed energia, riducendo le emissioni di gas serra e di realizzare un ammendante capace di migliorare la qualità dei terreni agricoli», senza dimenticare i risvolti occupazionali: «Qui a Monterotondo si tratta di circa 15 dipendenti diretti in più, e di altrettanti nell’indotto».
Al termine del ciclo di lavorazione l’impianto produrrà infatti circa 25.000 tonnellate di ammendanti (fertilizzanti in grado di migliorare le caratteristiche organolettiche dei terreni), oltre a energia termica ed elettrica da fonte rinnovabile per una produzione complessiva annua di elettricità pari a circa 6 GWh.
«È la fine di un travagliato percorso durato anni che tanto ha segnato il nostro Comune – commenta il sindaco Giacomo Termine – Noi ci siamo impegnati per risolvere le problematiche insite in quell’impianto vetusto e fatiscente che si chiamava Solemme (l’impianto di trattamento rifiuti in località Carboli gestito dall’omonima società, facente capo al gruppo Acea, ndr). La nostra stella polare è stata quella di puntare sulle migliori tecnologie, unico elemento vero per avere un impianto utile all’economia circolare e che funziona bene ed in sicurezza. Oggi si chiude una fase ma ne inizia un’altra, ancora più importante, quella del monitoraggio costante e della sua gestione. Su questo noi ci siamo e la nostra attenzione sarà permanente e totale».
«Siamo particolarmente soddisfatti della proficua collaborazione con le istituzioni e con tutti gli enti coinvolti, che ha permesso di arrivare oggi all’inaugurazione di questo impianto di grande valore per il territorio, in quanto permette – conferma l’ammistratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma – una gestione virtuosa e sostenibile del ciclo dei rifiuti».