
A Rosignano la Solvay punta sul riciclo per ridurre l'uso di salamoia naturale

A partire dal gennaio di quest’anno, l’impianto Solval attivo nel polo Solvay di Rosignano aumenterà del 30% la propria capacità.
Si tratta di un’unità specializzata nel riciclo dei residui ottenuti dalla depurazione dei gas industriali – da quelle di vetrerie, cementifici e termovalorizzatori fino alle navi mercantili –, abbattendo gli inquinanti grazie a soluzioni brevettate a base di sodio tramite la tecnologia SolvAir.
In un’ottica circolare, oltre l'80% dei residui di SolvAir può essere riciclato in salamoia purificata, che funge poi da materia prima circolare nella produzione di carbonato di sodio, presso gli stabilimenti di Solvay a Dombasle in Francia e Rosignano in Italia.
«Questo processo innovativo consentirà ad entrambi gli impianti di ridurre il consumo di salamoia naturale, contribuendo attivamente alla conservazione di questa risorsa», spiegano da Solvay. Entro la fine del 2025, anche l’impianto Resolest di Dombasle vedrà infatti un aumento del 60% nella capacità di riciclo.
«Solval è un impianto attivo a Rosignano da 25 anni ed è all’avanguardia nel trattamento e nel recupero di residui da produzioni industriali – dichiara Nicolas Dugenetay, direttore dello stabilimento di Rosignano – Questo ampliamento della sua capacità, che valorizza il riciclo dei materiali, è un passo avanti nel percorso per la circolarità».
