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Acea punta sui gassificatori per trasformare plastiche non riciclabili in carburanti

Vivarelli: «Con Gasiforming utilizziamo la plastica destinata alla discarica o alla termovalorizzazione»
 |  Green economy

La multiutility a maggioranza pubblica Acea, insieme al Politecnico di Milano e al Consorzio interuniversitario per la scienza e tecnologia dei materiali (Instm), ha sviluppato un nuovo brevetto – battezzato Gasiforming – per trasformare le plastiche non (o difficilmente) riciclabili in carburanti.

La nuova tecnologia, presentata oggi a Ecomondo, punta così a valorizzare il cosiddetto plasmix – ovvero quelle plastiche eterogenee, né bottiglie né flaconi, che arrivano a rappresentare oltre il 50% di tutti gli imballaggi in plastica raccolti in modo differenziato – tramite gassificazione, ovvero un processo tecnologico per la produzione di syngas, con una reazione termica a elevata temperatura controllata, in ambiente chiuso e presenza di ossigeno.

Attualmente è in corso il completamento del percorso di industrializzazione del brevetto con il trasferimento della licenza esclusiva italiana di utilizzo ad Acea Ambiente la quale prevede di realizzare impianti in cui verrà utilizzata questa tecnologia.

«Con Gasiforming utilizziamo la plastica destinata alla discarica o alla termovalorizzazione per produrre, con zero emissioni – dichiara Giovanni Vivarelli, presidente di Acea Ambiente – nuovi beni anche attraverso la creazione di nuove filiere produttive, con ricadute positive sia per l’ambiente che per la collettività».

Redazione Greenreport

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