Agenda 2030, la Toscana è sul podio italiano dello sviluppo sostenibile

Insieme alla Valle d’Aosta è la migliore Regione del Paese nel percorso verso gli obiettivi Onu, ma permangono forti ritardi

[14 Dicembre 2023]

Al giro di boa verso gli obiettivi stabiliti nel 2015 dall’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile al 2030, l’Italia si presenta in fortissimo ritardo sulla tabella di marcia: seppur in un contesto generale disastroso, la Toscana insieme alla Valle d’Aosta spicca per le perfomance messe in campo finora.

È quanto emerge dal quarto Rapporto sui territori, pubblicato come consueto dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS).

Dall’analisi emerge che tra il 2010 e il 2022 gran parte delle Regioni italiane non hanno fatto passi avanti soddisfacenti rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu: solo per due Obiettivi, salute ed economia circolare, si registra un miglioramento generalizzato, mentre peggiorano le condizioni di quasi tutte le Regioni per quattro Obiettivi (povertà, qualità degli ecosistemi terrestri, risorse idriche e istituzioni), a fronte di una sostanziale stabilità per gli altri.

Rappresentano una eccezione positiva la Valle d’Aosta e la Toscana, mentre tra quelle che mostrano le peggiori performance si segnalano il Molise e la Basilicata, che presentano arretramenti rispetto al 2010 per ben sei Obiettivi.

«Con il Rapporto territori 2023 l’ASviS – spiega il presidente, Pierluigi Stefanini – illustra cosa è successo in Regioni e Province autonome, Province e Città metropolitane nella prima metà del percorso trascorso dalla firma dell’Agenda 2030 nel 2015 e indica cosa dovrebbe succedere per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile riducendo le gravi disuguaglianze territoriali esistenti.

In base alla dichiarazione politica approvata al Summit dell’Onu del 18-19 settembre dedicato allo stato dell’Agenda 2030, il Governo italiano deve predisporre urgentemente un ‘Piano nazionale di accelerazione’ in grado di migliorare decisamente i risultati, molto insoddisfacenti, conseguiti finora dall’Italia, anche per contrastare l’aumento delle disuguaglianze territoriali che il Rapporto evidenzia. Per questo, l’ASviS propone di definire il Piano entro marzo 2024, in modo da poter influenzare la predisposizione del prossimo Documento di economia e finanza».

Scendendo al livello territoriale, in termini dinamici la stragrande maggioranza delle Regioni e delle Province autonome mostra tendenze decisamente positive in uno o due Goal al massimo, con la sola eccezione positiva della Valle d’Aosta, che segna netti miglioramenti per tre Obiettivi.

Parallelamente, se i peggioramenti registrati a livello nazionale riguardano in modo prevalente quattro Goal (povertà, qualità degli ecosistemi terrestri, risorse idriche e istituzioni, di cui i primi due in modo più significativo), anche la maggioranza delle Regioni e Province autonome registra peggioramenti in tre o quattro Goal, con l’eccezione positiva della Toscana, dove si rilevano arretramenti solo per due Goal.

Andamento dei Goal dell’Agenda 2030 nella Regione Toscana

In Toscana tra il 2010 e il 2022 si registrano forti miglioramenti per due Goal (3 e 12):

  • Per la salute (Goal 3) si riduce la quota di persone che fanno uso abituale di alcol (-7,0 punti percentuali) e la mortalità infantile (-1,2 per 1.000 nati dal 2010 al 2020);
  • per l’economia circolare (Goal 12) aumenta la raccolta differenziata dei rifiuti (+27,5 punti percentuali) e si riduce la produzione dei rifiuti (-72,0 kg pro-capite).

Un leggero miglioramento per cinque Goal (4, 5, 7, 8 e 9):

  • per l’istruzione (Goal 4) aumenta nettamente la quota di laureati (+8,5 punti percentuali), mentre la formazione continua incrementa leggermente (+3,3 punti percentuali);
  • per la parità di genere (Goal 5) l’incremento della quota di donne nel Consiglio regionale (+18,6 punti percentuali tra il 2012 e il 2022) è accompagnato dall’aumento del part time involontario femminile (+5,9 punti percentuali);
  • per l’energia (Goal 7) aumenta lievemente l’efficienza energetica (+9,0% tra il 2012 e il 2021), mentre l’uso di energia rinnovabile rimane stabile (pari a 17,3% nel 2021);
  • per il lavoro e la crescita economica (Goal 8) si riducono le morti e gli infortuni gravi sul lavoro (-9,3 casi per 10.000 occupati tra il 2010 e il 2021), ma aumenta il part time involontario (+4,5 punti percentuali);
  • per le imprese, infrastrutture e l’innovazione (Goal 9) aumentano le famiglie collegate alla banda larga (+35,3 punti percentuali) e la quota di R&S sul PIL (+0,4 punti percentuali tra il 2010 e il 2020).

Un peggioramento per due Goal (15 e 16):

  • per la vita sulla Terra (Goal 15) aumenta l’indice di copertura del suolo (da 101,6 nel 2012 al 103,3 punti nel 2022);
  • per le istituzioni (Goal 16) si incrementano le truffe e frodi informatiche (da 1,5 a 5,2 casi per 1.000 abitanti tra il 2010 e il 2021) e diminuisce la partecipazione sociale (-6,2 punti percentuali tra il 2013 e il 2022).

L. A.