Approvata all’unanimità la nuova legge regionale che rafforza il ruolo delle cooperative di comunità e la messa a disposizione di beni comuni
Il plauso di Legambiente: «Va nella giusta direzione, per presidiare e tutelare i tessuti socio/economici delle aree più marginali della nostra regione»
[18 Dicembre 2019]
Con 30 voti su 30 il Consiglio regionale della Toscana ha recentemente approvato la norma proposta dalla giunta sulle cooperative di comunità che aiuterà a promuoverne il ruolo e la messa disposizione di beni comuni della Regione o di altri enti ora poco o per niente utilizzati. Con un nuovo bando da 740 mila euro, l’assessorato alla presidenza della Regione Toscana aiuta ancora le Cooperative di Comunità, che avranno ora il compito e l’opportunità di mettersi in rete rafforzando significativamente la loro azione.
Dal turismo sostenibile alla valorizzazione dell’ambiente o dei beni culturali del posto. Dall’agricoltura alla pesca o alla promozione di altre eccellenze enogastronomiche, per creare occasioni di lavoro e mettere insieme attività economiche che da sole non avrebbero più la forza per andare avanti. Occasioni da rilanciare attraverso le opportunità offerte dalla rete e dai collegamenti internet ultraveloci che la Regione Toscana, con risorse proprie e dell’Europa, ha portato anche nei borghi e nei paesi più sperduti, laddove il privato aveva rinunciato a investire.
Le cooperative di comunità, dunque, come esempio di economia collaborativa per provare ad invertire il trend di spopolamento e impoverimento delle aree più marginali della Toscana. Ma non riguarda solo le aree interne. Le cooperative di comunità possono infatti diventare uno strumento utile e potente – e la legge appena approvata ne riconosce il ruolo – anche nelle aree metropolitane e nelle periferie urbane. La possibilità di essere soci di una cooperativa si allarga inoltre anche agli enti del terzo settore e alle onlus.
Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, esprime plauso e l’apprezzamento della sua associazione per il provvedimento fortemente voluto dall’Assessore Bugli: «Il rafforzamento di queste piccole cooperative va nella giusta direzione, per presidiare e tutelare i tessuti socio/economici delle aree più marginali della nostra regione. Questa nuova progettualità regionale ci piace molto perché va proprio a rispondere ai bisogni più profondi delle comunità sui territori. Una nuova economia a chilometro zero, fortemente integrata con le peculiarità antropologiche della Toscana, è il miglior antidoto alla paura e alla disgregazione indotte dalla globalizzazione e dalla crisi in atto».