Auto elettriche: con veicoli più piccoli, mercato europeo sostenibile entro il 2025
Con auto più piccole le case automobilistiche europee potrebbero competere con la Cina, ma il 53% delle vendite sono ancora SUV.
[14 Settembre 2023]
Secondo il nuovo studio “Small and Profitable” pubblicato da Transport & Environment (T&E), «Le case automobilistiche europee potrebbero continuare a essere competitive e realizzare profitti producendo veicoli elettrici di piccole dimensioni “made in Europe” con un prezzo fissato a 25.000 euro».
Lo studio, basato sull’analisi della società di consulenza Syndex, evidenzia che «Il calo dei costi di produzione e dei prezzi delle batterie renderebbero possibile l’elettrificazione del mercato di massa con veicoli del segmento B entro il 2025. La disponibilità di veicoli elettrici più piccoli ed economici potrebbe essere decisiva per l’adozione di auto elettriche di produzione europea, un elemento cruciale se letto rispetto alla sfida con le aziende cinesi che stanno penetrando in Europa».
Secondo lo scenario rappresentato nella sezione “Condizioni di mercato favorevoli” del rapporto, «Entro il 2025 i produttori europei potrebbero ottenere un ragionevole margine di profitto, pari al 4%, su veicoli elettrici di piccole dimensioni prodotti in Europa». Infatti, in questo scenario, i costi delle batterie scenderebbero a 100 dollari per kWh, in linea con le previsioni di BloombergNEF e di altri enti. Il rapporto tiene conto di altre riduzioni dei costi diretti, mantenendo allo stesso tempo le aspettative generali del settore sui costi indiretti e sui margini. Il veicolo di segmento B avrebbe una batteria LFP da 40 kWh e un’autonomia di 250-300 km.
Carlo Tritto, policy officer di T&E Italia, fa notare che «Sondaggio dopo sondaggio è emerso che i prezzi sono una delle principali barriere che impediscono agli automobilisti di passare all’elettrico. Un veicolo BEV di piccole dimensioni da 25mila euro potrà cambiare le carte in tavola e favorire l’adozione delle auto elettriche da parte del grande pubblico. Portare questi modelli sul mercato rapidamente e in quantità sarà fondamentale per i produttori europei che vogliono competere con i rivali cinesi che stanno già percorrendo questa strada offrendo piccole auto elettriche a basso costo».
Secondo un nuovo sondaggio di YouGov per T&E[, «L’arrivo di auto elettriche più economiche e di piccole dimensioni accelererebbe la diffusione delle auto a zero emissioni in Europa». Oltre un quarto (27%) dei potenziali acquirenti di nuove auto in Italia intende già comprare un’auto elettrica il prossimo anno. Ma quando viene offerta l’opzione di una piccola auto elettrica da 25mila euro, la percentuale di nuovi acquirenti disposti ad acquistare un modello elettrico a batteria sale al 38%. In questo scenario si arriverebbe a vendere 136mila veicoli elettrici in più all’anno in Italia, sostituendo con i nuovi veicoli gli inquinanti equivalenti a combustione».
Tra gli intervistati che intendono acquistare una nuova auto nei prossimi 12 mesi in Italia, il 27% ha dichiarato che molto probabilmente acquisterà un’auto elettrica. Tra coloro che hanno dichiarato che molto probabilmente acquisteranno un’auto a combustione, il 14% ha affermato che passerebbe all’elettrico se fosse disponibile sul mercato un modello BEV di piccole dimensioni da 25.000€. Tra coloro che non sapevano se avrebbero acquistato un’auto elettrica, 5 su 38 hanno dichiarato che sarebbero passati all’elettrico se gli fosse stato proposto un modello piccolo ed economico. Se queste intenzioni fossero applicate anche al mercato automobilistico, l’avvento di piccoli BEV a prezzi accessibili porterebbe la quota di vendita delle auto completamente elettriche al 38%.
Ma da una stima di T&E emerge che le 6 grandi case automobilistiche europee – BMW, Mercedes, Renault, Stellantis, Volvo Cars e Volkswagen – «Hanno abbandonato la produzione di piccole auto più economiche, come la Fiat Punto, la Peugeut 208, la Citroen C1 o, più recentemente, la Ford Fiesta dirottando la loro produzione su vetture più grandi e costose per inseguire profitti che sono cresciuti molto più velocemente dell’inflazione». Il rapporto evidenzia che «Tra il 2019 e il 2022 i profitti netti per veicolo sono passati da -40€ a 1.920€ a 510€ e a 8.940€, tenendo conto dell’inflazione. Questo risultato è stato ottenuto principalmente dando priorità alle vendite di SUV, vetture più grandi e redditizie. Le vendite di questa tipologia di auto, che nel 2010 rappresentavano appena il 9%, oggi rappresentano oltre la metà (53%) di tutte quelle che avvengono in Europa. I SUV elettrici, che consumano più elettricità e richiedono un maggior uso di materie prime, hanno rappresentato il 51% delle vendite di auto elettriche nel 2022».
Per T&E, «I legislatori devono creare le condizioni affinché le aziende automobilistiche diano priorità alle piccole auto elettriche, che hanno un impatto minore sull’ambiente, sono più accessibili per le famiglie a basso reddito e garantiscono la competitività dell’industria automobilistica europea. T&E auspica una strategia congiunta che preveda norme sull’efficienza dei veicoli elettrici a livello europeo, tasse e sovvenzioni che penalizzino i veicoli più pesanti a livello nazionale e tariffe di parcheggio più elevate per i SUV a livello locale».
Tritto conclude: «Sempre più cittadini compreranno l’elettrico se modelli più piccoli ed accessibili saranno disponibili. Ma, a differenza di come è storicamente stato in Italia, in questo momento le case automobilistiche sono felici di spingere il mercato dei grandi SUV per fare profitto, anche se si tratta di veicoli sovradimensionati e troppo costosi per molte famiglie a basso reddito. Sarebbe il caso che i legislatori intervengano con politiche coerenti capaci di favorire la diffusione di veicoli elettrici più piccoli, efficienti e accessibili a tutti».