Market share fermo al 2,8% contro una media Ue del 13%

Auto elettriche, l’attesa dei nuovi incentivi blocca il mercato italiano: da inizio anno -19,4%

Pressi (Motus-E): «Stiamo assistendo a un fenomeno singolare a livello europeo»

[3 Maggio 2024]

Nell’ultimo mese l’Italia ha visto crollare del 20,5% le immatricolazioni di auto elettriche (rispetto ad aprile 2023), con una quota di mercato scivolata nel mese al 2,3%.

«I dati di aprile mostrano ancora una volta l’urgenza di rendere operativi i nuovi incentivi auto – commenta Fabio Pressi, presidente dell’associazione di categoria Motus-E – A seguito dell’annuncio di un imminente Ecobonus più vantaggioso di quello in vigore, è del tutto naturale che cittadini e imprese rinviino i propri acquisti per beneficiare di agevolazioni più convenienti. Auspichiamo quindi che i nuovi incentivi, già resi noti, possano giungere all’attuazione in tempi rapidi».

Anche perché il crollo prosegue ormai da inizio anno, dato che nel primo quadrimestre del 2024 sono state immatricolate 16.402 vetture full electric, in calo del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una market share pari al 2,8%. Al 30 aprile il parco circolante elettrico italiano si attesta così a 234.478 auto.

Eppure con oltre 54.000 punti di ricarica a uso pubblico installati sul territorio – sebbene distribuiti in modo molto diseguale lungo lo Stivale – l’Italia può contare su una densità dell’infrastruttura rispetto al circolante elettrico decisamente più elevata di un Paese come la Francia, dove l’elettrico viaggia oltre il 18% di market share, e quasi doppia rispetto a Germania e Regno Unito, dove le auto elettriche si attestano circa al 12% e al 15% di quota di mercato (13% la media Ue).

«In Italia stiamo assistendo a un fenomeno singolare a livello europeo – osserva nel merito Pressi – con un boom delle colonnine di ricarica che ci pone ai vertici in questo campo, a fronte di un mercato delle auto elettriche che stenta a decollare. Per garantire il successo della transizione veicoli e infrastrutture devono muoversi di pari passo. Per questo, accanto a un contesto normativo più stabile e chiaro, è indispensabile anche che le filiere dell’auto e dell’energia possano sempre di più dialogare e lavorare insieme».