Auto elettriche, Stellantis punta ancora sulla geotermia per il litio necessario alle batterie

Tavares: «Garantendoci una fornitura di litio rilevante, competitiva e a basse emissioni di carbonio saremo in grado di realizzare i nostri piani per la produzione di veicoli elettrici in modo responsabile»

[1 Luglio 2022]

Stellantis, la multinazionale ex-Fiat tra i leader globali nel settore automobilistico, ha firmato un accordo vincolante con la società Controlled thermal resources (Ctr), per assicurarsi la fornitura dell’idrossido di litio necessario per realizzare le batterie da utilizzare nella produzione dei veicoli elettrificati in nord America.

In questo caso il litio arriverà appunto da Ctr, che produrrà idrossido di litio e carbonato di litio per batterie insieme a energia geotermica nella contea di Imperial, in California, con una capacità del giacimento di oltre 300.000 tonnellate l’anno.

«Nella lotta contro il riscaldamento globale, il rafforzamento della filiera per i veicoli elettrici a batteria è assolutamente cruciale per sostenere le nostre ambizioni di elettrificazione – spiega ad Carlos Tavares, ad Stellantis – Garantendoci una fornitura di litio rilevante, competitiva e a basse emissioni di carbonio da vari partner in tutto il mondo saremo in grado di realizzare i nostri piani per la produzione di veicoli elettrici in modo responsabile».

Grazie al progetto Hell’s Kitchen, Ctr recupererà  infatti il litio dalle salamoie geotermiche utilizzando energia rinnovabile e vapore per produrre litio per batterie in un processo integrato a ciclo chiuso, eliminando la necessità di bacini di evaporazione delle salamoie, di miniere a cielo aperto e di processi di lavorazione alimentati da combustibili fossili.

«La fornitura di litio pulito, prodotto con energie ricavate da una risorsa rinnovabile, contribuisce a decarbonizzare ulteriormente la catena di approvvigionamento delle batterie. Tutto ciò consente di produrre automobili in modo più sostenibile e con un minore impatto ambientale. Siamo certi che la relazione con Stellantis si rivelerà solida e produttiva», chiosa l’ad di Ctr, Rod Colwell.

L’accordo, di durata decennale, prevede che Ctr fornisca a Stellantis fino a 25.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno. Sul finire del 2021 Stellantis ha firmato un accordo simile anche per il mercato europeo, rivolgendosi in quel caso alla tedesca Vulcan per la fornitura di 81-99mila tonnellate annue di idrossido di litio estratto dalle salamoie geotermiche.

Il processo tecnologico è già stato illustrato dall’Unione geotermica italiana (Ugi), con vantaggi ambientali – oltre che nella catena di fornitura della commodity – molto chiari: se per 1 tonnellata di idrossido di litio con l’estrazione tradizionale vengono emesse da 5 a 15 tonnellate di CO2, nel progetto Vulcan le emissioni sono inferiori a 5,3 tonnellate per una tonnellata di idrossido di litio.

Possibilità che anche in Italia potrebbero essere esplorate, in quanto le risorse geotermiche ancora da coltivare nel nostro Paese sono ingenti (in grado di alimentare nuove centrali geotermoelettriche fino a +28GWe) e in molti casi sono caratterizzate da un’elevata presenza di litio, aprendo così alla possibilità di approvvigionarsi di questa materia prima – di rilevanza critica per la transizione ecologica – in modo sostenibile e senza dipendere da forniture estere.