Bioindustrie, ecco l’impresa comune
[9 Giugno 2014]
Per l’attuazione dell’iniziativa tecnologica congiunta per le bioindustrie (iniziativa Bbi), l’Ue – con regolamento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato – ha costituito, fino al 31 dicembre 2024 l’impresa comune Bioindustrie.
Un’impresa che ha come obiettivo quello di attuare un programma di attività di ricerca e innovazione in Europa che permetta di valutare la disponibilità di risorse biologiche rinnovabili utilizzabili per la produzione di biomateriali e che possono quindi supportare la creazione di catene del biovalore sostenibili.
In altre parole l’iniziativa Bbi cerca di realizzare un’economia più efficiente nell’impiego delle risorse e a basse emissioni di carbonio attraverso lo sviluppo di bioindustrie sostenibili e competitive in Europa, che si avvalgono di bioraffinerie avanzate. In particolare cerca di sviluppare le tecnologie che permettono di creare nuovi componenti chimici di base, nuovi materiali e nuovi prodotti di consumo a partire da biomassa prodotta in Europa, in sostituzione di fattori di produzione a base fossile. Cerca di sviluppare modelli di impresa basati sull’integrazione degli attori economici lungo tutta la catena del valore, dall’approvvigionamento in biomassa delle bioraffinerie fino ai consumatori di biomateriali, prodotti biochimici e biocarburanti, anche creando nuove interconnessioni intersettoriali e promuovendo la creazione di poli industriali. E cerca di creare impianti modello di bioraffinazione capaci di diffondere modelli tecnologici e d’impresa per i biomateriali, i prodotti biochimici e i biocarburanti e di dimostrare i miglioramenti in termini di costi e di prestazioni a livelli tali da risultare concorrenziali con le alternative a base fossile.
Queste attività dovranno essere realizzate attraverso la collaborazione tra i soggetti interessati lungo l’intera catena del biovalore, compresa la produzione primaria e le industrie di trasformazione, i prodotti di consumo, le Pmi, i centri di ricerca e tecnologia e le università. In altre parole l’iniziativa Bbi dovrà assumere la forma di un partenariato pubblico-privato destinato a promuovere gli investimenti destinati allo sviluppo di un settore bioindustriale sostenibile in Europa. Dovrebbe offrire vantaggi ambientali e socioeconomici ai cittadini europei, incrementare la competitività europea e contribuire a fare dell’Europa una protagonista di primo piano delle attività di ricerca, dimostrazione e diffusione di bioprodotti e biocarburanti avanzati.
Non a caso l’iniziativa Bbi nasce in seno all’agenda strategica di ricerca e innovazione elaborata dal consorzio di bioindustrie (consorzio Bic). Il consorzio Bic è un’organizzazione senza scopo di lucro creata per rappresentare il gruppo industriale che sostiene l’iniziativa Bbi. I suoi membri coprono l’intera catena del biovalore e sono costituiti da grandi industrie, piccole e medie imprese (Pmi), poli regionali, sindacati europei e piattaforme tecnologiche europee. L’obiettivo del consorzio Bic è garantire e promuovere lo sviluppo tecnologico ed economico delle bioindustrie in Europa.
Dunque, l’impresa comune Bioindustrie dovrà fornire un sostegno finanziario alle azioni attraverso procedure aperte e trasparenti, principalmente mediante sovvenzioni a partecipanti selezionati in esito a un invito aperto e competitivo. I contributi dei membri diversi dall’Unione non dovranno limitarsi esclusivamente alle spese amministrative dell’impresa e al cofinanziamento necessario per eseguire le attività di ricerca e innovazione supportate dall’impresa comune Bioindustrie. I loro contributi dovranno riguardare anche le attività supplementari .
L’impresa comune Bioindustrie operarà in modo aperto e trasparente fornendo tempestivamente tutte le informazioni pertinenti ai suoi organi competenti e promuovendo le proprie attività, incluse le attività di informazione e diffusione destinate al pubblico. Il regolamento interno degli organi dell’impresa comune Bioindustrie dovrebbe essere reso pubblico.