Riceviamo e pubblichiamo
Case green, riordinare la giungla degli incentivi per dare gambe all’efficienza energetica
Simone Scotto di Carlo: «Ridare slancio e certezze al settore con norme stabili per i prossimi 10 anni»
[18 Ottobre 2023]
Il 12 settembre a Bruxelles è stata approvata una modifica alla cosiddetta “direttiva Case green” sancendo di fatto l’annullamento degli obblighi previsti: case in classe E entro il 2030, case in classe D entro il 2033.
Questo dietrofront è stato accolto come una vittoria da alcune forze politiche ed anche da una parte della popolazione italiana: in questi mesi abbiamo infatti raccolto con la nostra associazione molti commenti di cittadini infuriati con l’obbligo di riqualificazione energetica delle proprie abitazioni, probabilmente perché imposto da Bruxelles o forse semplicemente perché troppo lontano dalla realtà economica di molte famiglie italiane, spesso in difficoltà.
Noi riteniamo che il rifiuto sia scaturito anche dal repentino cambio di politiche energetiche, poiché si è passati dal motto: “Riqualificazione facoltativa, gratis” (con il cosiddetto Super Ecobonus 110%) al motto “Riqualificazione obbligatoria, vostre spese” (cosiddetta direttiva Case green).
Questo “shock termico” ha creato una crepa nell’opinione pubblica, oltre ad aver paralizzato il settore: basti pensare che le vendite di pompe di calore in Italia, ad esempio, sono scese del 34% nel primo semestre 2023, come indicato dalla European heat pump association.
Noi che lavoriamo e seguiamo il settore da decenni, abbiamo da subito mostrato scetticismo verso la politica del “tutto gratis” rimarcando il rischio di insostenibilità della proposta a lungo termine ed il rischio di “intossicazione” del mercato con prezzi fuori controllo e mancanza di materiali.
Così è andata ed oggi il settore ne paga le conseguenze, dopo un anno di “penitenza” imposto dall’attuale esecutivo e con un 2024 senza slanci, come appare dalla nuova manovra finanziaria.
Ci siamo chiesti quindi, quali potrebbero essere gli interventi utili al settore, per avviarci gradualmente, ma ordinatamente ed inesorabilmente verso le “case green” e le “case gas free” ovvero verso la de-gassificazione del parco immobiliare italiano con l’eliminazione delle fonti fossili dalle case degli italiani?
A nostro avviso non c’è bisogno di “super incentivi”, ma bastano pochi interventi mirati:
- Riordinare il settore dei “bonus” in un testo unico coerente e di facile interpretazione (ad oggi si contano una dozzina di bonus: Ecobonus 65%, Bonus casa 50%, Superbonus 90%, Bonus facciate, Bonus mobili, Sisma bonus, Bonus wall box, Bonus reddito energetico, Bonus giardini, Bonus barriere architettoniche, Bonus acqua potabile, Conto termico, etc)
- Fotovoltaico al 65%, quindi spostamento dall’attuale Bonus casa 50% all’Ecobonus 65% (è un mistero il fatto che il solare termico possa ottenere l’Ecobonus 65% mentre il solare fotovoltaico sia fissato al 50% di detrazione);
- Cessione del credito fiscale certificato per evitare le truffe ed allargare la platea dei beneficiari (ad oggi migliaia di professionisti in regime dei minimi, non possono accedere ai bonus);
- Detrazione fiscale variabile per dare la possibilità al contribuente di scegliere se portare in detrazione la spesa in 3, 5 o 10 anni
- Prestito a tasso zero reale (gli interessi sarebbero a carico dello stato) per interventi di riqualificazione energetica che portino il fabbricato allo stato GAS FREE;
- Prestito a tasso zero reale (gli interessi sarebbero a carico dello stato) per installazione congiunta di “Fotovoltaico, batteria e wallbox”
Queste semplici modifiche, se venissero condivise da tutte le forze parlamentari, potrebbero ridare slancio e certezze al settore, soprattutto se fossero rese stabili per i prossimi 10 anni.
In questo modo si degassificherebbe buona parte del parco immobiliare italiano, si centrerebbero gli obiettivi della direttiva “Case green”, si renderebbe il Paese molto meno dipendente dal gas e si otterrebbero indubbi vantaggi ambientali e di conseguenza vantaggi anche per la salute degli italiani.
di Simone Scotto di Carlo, presidente associazione Casa gas free