Circonomia, la Toscana è la quinta Regione più sostenibile d’Italia
Della Seta: «Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori, solo così potremo essere al centro del green deal»
[8 Marzo 2024]
Nel percorso di avvicinamento agli obiettivi di sviluppo sostenibile che l’Italia si è data al 2030, la Toscana rientra nel gruppo delle Regioni italiane più avanzate.
È quanto emerge dal rapporto presentato oggi a Circonomia, il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica in corso a Fano, promosso tra gli altri da Eprcomuniczione e Kyoto club.
Il rapporto, curato da Duccio Bianchi – fondatore dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia – propone un ranking che mette in classifica le regioni italiane sulla base di un set di 25 diversi indicatori green: 6 a tema “impatto sull’uso delle risorse”, altrettanti su “efficienza d’uso delle risorse” e 13 indicatori in merito a “azioni di risposta e mitigazione” (sia pubblica sia privata) alla crisi energetica e climatica.
Da quest’articolata classifica emerge in prima posizione il Trentino Alto Adige, seguito da Marche, Lombardia, Veneto e appunto Toscana, per poi proseguire con Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Emilia Romagna, Piemonte, Abruzzo, Umbria, Calabria, Campania, Basilicata, Sardegna, Sicilia e Puglia.
La macro-regione del Centro è l’unica che fa meglio della media nazionale in tutte e tre le categorie degli indicatori (impatto, efficienza, risposta), mentre Valle d’Aosta e Molise non figurano nel ranking in quanto, per le dimensioni ridotte, presentano dati non comparabili con quelli delle altre regioni, ma sono invece compresi nelle rispettive macro-aggregazioni (rispettivamente Nord-Ovest e Sud).
«Serve uno scatto in avanti che coinvolga tutti i territori – commenta il direttore del Festival, Roberto Della Seta – solo così potremo essere al centro del green deal e che non solo è indispensabile per fronteggiare la crisi climatica ma è una grande occasione di innovazione tecnologica e competitività economica. Come mostrano tanti esempi concreti, ‘convertire’ all’ecologia produzioni e consumi non è soltanto necessario per l’ambiente: è anche utilissimo a rendere più moderna e competitiva l’economia, a creare lavoro, a migliorare la vita quotidiana delle persone».
Scorrendo la classifica salta infatti all’occhio come lo sviluppo economico, di per sé, non sia “insostenibile” a prescindere. In testa al ranking spiccano infatti le regioni del centro-nord, con un Pil procapite più elevato rispetto al sud e in molti casi con un’alta densità manifatturiera.