Con il caldo aumentano le aggressioni. Gli psicologi toscani: «Rallentare i ritmi»

Gulino: «Può crescere l'ansia, possono crescere disturbi pregressi. La riduzione o perdita di tolleranza può sfociare in rabbia e atteggiamenti aggressivi»

[19 Luglio 2023]

L’ondata di calore in corso sta assumendo i tratti di una crisi sanitaria su molteplici livelli. Nel territorio dell’Asl Toscana centro sono aumentati del 10% gli accessi al pronto soccorso – soprattutto da parte dei turisti – a causa dell’afa, mentre gli psicologi mettono in guardia in merito alle conseguenze sulla psiche.

«Le ondate di calore come quella che stiamo vivendo hanno anche conseguenze psicologiche sulle persone. Non dobbiamo avere paura di dirlo e soprattutto di provare a porre rimedio», dichiara Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana.

«L’aumento delle temperature – argomenta Gulino – produce un aumento di tensioni e irritabilità. Oltre agli opportuni consigli dei medici come ad esempio bere acqua e non uscire nelle ore più calde, il suggerimento che vogliamo dare come psicologi è rallentare i ritmi: se noi non lo facciamo e opponiamo resistenza è come se andassimo controcorrente rispetto a quello che il clima e il nostro corpo ci suggeriscono. Bisogna avere più momenti di pausa e riposo, in particolare per le persone fragili a livello psicologico questo è un momento molto delicato».

Il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi ha pubblicato uno studio della rivista “The Conversation”: all’interno si sottolinea che l’aumento di solo 1-2 gradi di temperatura porterebbe a un aumento del 3-5% delle aggressioni. Le temperature di questi giorni, con punte anche di 40 gradi, possono quindi far crescere i rischi.

«Con le alte temperature – conclude Gulino – possiamo perdere più facilmente la pazienza, diventare più intolleranti alle nostre routine quotidiane e ci possono essere conseguenze dal punto di vista del benessere psicologico. È necessario allora fare molta attenzione. Può crescere l’ansia, possono crescere disturbi pregressi. La riduzione o perdita di tolleranza può sfociare in rabbia e atteggiamenti aggressivi. Per tutti questi motivi è bene non ingaggiare una ‘battaglia’ tra corpo e mente, concedersi pause durante la giornata e recuperare energie nei fine settimana».

Ma è chiaro che staccare la spina non è una scelta che tutti possono permettersi, senza una rimodulazione a monte degli impegni lavorativi. Per questo a livello nazionale la Cgil, insieme a Cisl e Uil, ha chiesto al ministro del Lavoro Calderone che, in raccordo con l’Inail, vengano date urgenti indicazioni alle imprese di valutare, insieme alle rappresentanze sindacali, modifiche temporanee all’organizzazione del lavoro, senza escludere il possibile ricorso alla Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) per eventi climatici straordinari.

Del resto da tempo le imprese possono chiedere la Cigo all’Inps quando il termometro supera i 35° centigradi (anche percepiti), una possibilità che però viene messa in campo poche volte anche a causa della scarsa conoscenza in merito.