A Monaco il punto sulla collaborazione italo-tedesca sul vettore energetico del futuro
Corridoio meridionale dell’idrogeno, Italia hub dal nord Africa alla Germania
Oltre 3mila km di condotte possono diventare asset strategici per importare annualmente 4 mln ton di idrogeno dalla sponda sud del Mediterraneo
[27 Marzo 2024]
L’idrogeno rappresenta un vettore sempre più determinante per immagazzinare, spostare e commercializzare energia, fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’Ue; non a caso il Pnrr prevede un investimento totale per lo sviluppo della filiera idrogeno pari a 3,64 miliardi di euro.
Ed è sul tema H2 che si sta consolidando sempre di più la collaborazione tra Italia e Germania, la cui cooperazione è stata al centro del Bavarian-Italian hydrogen forum organizzato da H2it – Associazione italiana idrogeno con H2.b (Hydrogen center Bavaria) e Italcam (Camera di commercio italiana Monaco-Stoccarda), tenutosi a Monaco nei giorni scorsi.
L’evento ha messo in luce le strategie e i progetti legati all’idrogeno di entrambi i paesi, già firmatari del Piano d’azione bilaterale sul tema lo scorso novembre, e ha aperto la strada a nuove possibilità di domanda fornitura e trasporto di idrogeno, incluso l’innovativo Sout H2 corridor.
Noto anche come il “Corridoio meridionale dell’idrogeno”, il South H2 corridor comprende circa 3.300 km di condotte che connettono Italia, Austria e Germania con il nord Africa, destinate a diventare asset strategici per il passaggio e l’utilizzo di idrogeno entro il 2030.
Il progetto, che vede impegnati Snam insieme ai Tag (Trans Austria gasleitung) e Gca (Gas connect Austria) austriaci e alla tedesca Bayernets, potrebbe coprire oltre il 40% dell’obiettivo complessivo di importazione fissato dal piano europeo RePowerEu (10 milioni di tonnellate all’anno), permettendo di importare circa 4 milioni di tonnellate di idrogeno l’anno dal nord Africa. L’iniziativa si concentra sull’utilizzo di infrastrutture midstream già esistenti, riadattate per il trasporto dell’idrogeno.
In un simile contesto, quello di Italia e Germania si presenta dunque come un impegno congiunto, che mira ad accelerare la produzione di energie rinnovabili e a promuovere una decisa diversificazione dell’approvvigionamento energetico.