Dal Kyoto club quattro proposte per rendere più verdi legge di Bilancio e Pnrr

Ferrante: «Siamo molto preoccupati perché osserviamo ancora lentezze e impacci nella Pubblica amministrazione, nello stesso modo di legiferare»

[16 Dicembre 2021]

Senza un’operazione di ecologia normativa e legislativa non ce ne potrà essere una sostanziale, neanche con le ingenti risorse europee in arrivo con il Pnrr. Per questo Kyoto club ha presentato oggi nuove proposte – articolate attorno a 4 punti chiave – sulla legge di Bilancio in discussione in Parlamento rispetto all’evoluzione dell’attuazione del Pnrr e alla transizione ecologica del nostro Paese.

Su tutte, la prima esigenza è quella di necessario superare la lentezza della Pa, implementando al meglio le misure del Pnrr. «È evidente a tutti – dichiara Francesco Ferrante, vicepresidente Kyoto club – che il Pnrr rappresenta una straordinaria opportunità di modernizzazione del nostro sistema, ma noi siamo molto preoccupati perché osserviamo ancora lentezze e impacci nella Pubblica amministrazione, nello stesso modo di legiferare; si pensi alle titubanze e proposte contraddittorie sul Superbonus, che invece meriterebbe sostegno e reale ‘improvement’».

Più nel dettaglio, il Kyoto club auspica che il Governo si focalizzi su un percorso di transizione ecologica, affinché si possa implementare una decarbonizzazione attraverso una digitalizzazione estesa e pervasiva che integri elettrificazione, efficienza energetica, economia circolare e sostenibilità. Per l’associazione, in particolare, il Pnrr aggiornato dal nuovo Governo dovrebbe innestarsi in 4 punti chiave principali: implementare la decarbonizzazione attraverso una digitalizzazione estesa e pervasiva capace di integrare elettrificazione, efficienza energetica, economia circolare, sostenibilità; investire nella trasformazione digitale e sostenibile di tutto il parco immobiliare italiano; assicurare “resilienza & sostenibilità” ai servizi critici e al futuro del Paese; apprendere da Transizione 4.0 e rilanciare la sostenibilità come leva di sviluppo delle filiere tecnologiche.

A partire da temi molto concreti come quello della mobilità sostenibile, esplorato per Kyoto club dalla coordinatrice Anna Donati: «La manovra 2022 contiene senza dubbio investimenti utili per la mobilità sostenibile, con il Fondo da 2 miliardi del Mims, 3,6 miliardi per metropolitane e reti del trasporto di massa per cinque grandi città, robusti investimenti ferroviari, il Fondo da 2,3 miliardi per il piano 2023-2035 di controllo dell’inquinamento dell’aria. Di negativo riscontriamo investimenti per la rete autostradale come i 200 milioni per l’autostrada Cispadana, che non fa che aumentare traffico e inquinamento. Infine, dobbiamo sottolineare che la mobilità ciclistica viene citata nel Fondo Mims e non ha quindi un fondo dedicato. Nonostante gli annunci roboanti, non ci sono risorse per la mobilità elettrica di passeggeri e mercie non si interviene in alcun modo sui Sad, di cui circa 1,8 sono destinati all’autotrasporto merci su strada, senza incoraggiare l’uso di veicoli elettrici e comportamenti virtuosi. Se non si interviene con questi strumenti ed incentivi verso trasporti a zero emissioni e al riequilibrio modale, sarà molto difficile rispettare gli accordi europei del Green deal e vincere la sfida per la mobilità sostenibile».