Dalla Conferenza dei servizi nuovo stop al progetto Rimateria
Il Comune di Piombino annuncia l’improcedibilità dell’istruttoria per la mancata di ottemperanza delle prescrizioni da parte dell’azienda
[16 Marzo 2021]
Sebbene dalla Regione Toscana non sia ancora arrivata nessuna comunicazione ufficiale, è il sindaco di Piombino Francesco Ferrari ad anticipare gli esiti della Conferenza dei servizi chiamata oggi a decidere sull’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) in merito al progetto Variante 2 opere di chiusura discarica ex Lucchini e riprofilatura opere di chiusura discarica Rimateria.
Secondo quanto riporta il sindaco, la Conferenza dei servizi ha deciso per l’improcedibilità dell’istruttoria per la mancata di ottemperanza delle prescrizioni da parte dell’azienda che gestisce l’impianto di Ischia di Crociano.
«Le evidenze tecniche, sollevate anche dal Comune di Piombino, non hanno consentito a Rimateria di avere l’autorizzazione al rialzo della ex Lucchini per un aumento dei volumi di 350mila metri cubi – commenta Ferrari insieme a Carla Bezzini, assessore comunale all’Ambiente – il non rispetto delle prescrizioni imposte in sede di Via e, in particolare, le maleodoranze che l’impianto continua ad emettere sono elementi che non potevano consentire l’autorizzazione all’aumento dei volumi della discarica».
Sui miglioramenti legati in particolare proprio al problema delle maleodoranze sono intervenuti in passato prima l’azienda e poi Arpat per fare il punto della situazione; negli ultimi mesi, come documentano le osservazioni prodotte da Rimateria, i progressi sono stati tangibili in particolare per quanto riguarda il monitoraggio della qualità dell’aria e la captazione e trattamento del biogas – prodotto dalla naturale fermentazione della matrice organica dei rifiuti all’interno della discarica – ma oggi in Conferenza dei servizi non è comunque arrivato nessun via libera al progetto.
Si tratta dunque della seconda battuta d’arresto dopo quella già arrivata nella Conferenza dei servizi tenutasi a febbraio. Continua così una fase di profonda incertezza per il territorio in primis, perché sullo sfondo resta tratteggiato lo scenario recentemente evocato dai sindacati ma delineato da tempo dal Nucleo unificato regionale di valutazione (Nurv), dove gli oltre trenta soggetti tecnici chiamati a valutare il progetto Rimateria hanno spiegato che l’alternativa zero – ovvero la mancata realizzazione del progetto – sarebbe in assoluto la peggiore sotto il profilo sia ambientale sia socioeconomico.
Stante la decisione presa oggi dalla Conferenza dei servizi, è evidente che la società è chiamata ad ottemperare le prescrizioni prima di poter eventualmente avanzare una nuova richiesta per il rilascio dell’Aia, nonostante in vista dell’appuntamento odierno avesse già proposto alla Conferenza dei servizi di procedere con l’accoglimento delle istanze per la modifica sostanziale delle vigenti Aia consentendo la realizzazione dei relativi progetti ma «condizionando lo sfruttamento delle nuove volumetrie autorizzate alla definitiva attuazione delle prescrizioni». Nel frattempo, sulla nuova «visione comune» sulle vicende Rimateria annunciata neanche un mese fa da sindaco e Regione per «tenere insieme le esigenze ambientali con quelle occupazionali» tutto tace.