Dalla Regione Toscana via libera alla centrale geotermica binaria ad Abbadia
L’impianto proposto da Sorgenia è di tipo binario, con una potenza pari a circa 10 MW
[28 Aprile 2022]
Con delibera di Giunta n. 459 del 19 aprile scorso, la Regione Toscana ha dato il via libera al Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) relativo alla centrale geotermica proposta da Sorgenia per l’area Le Cascinelle, ad Abbadia San Salvatore (SI).
Strutturato a valle di un lungo iter autorizzativo, l’impianto che sorgerà nella Val di Paglia si presenta come un unicum rispetto alle altre centrali geotermoelettriche operanti in Toscana, dotate di tecnologia flash. In questo caso è diverso il fluido geotermico cui si attinge (ai margini della media entalpia, 160°C) e soprattutto la tecnologia, in quanto Sorgenia prevede di realizzare impianto geotermico di tipo binario con tecnologia Orc (Organic rankine cycle), ovvero senza alcuna emissione in atmosfera grazie all’impiego di uno scambiatore di calore e alla totale reiniezione del fluido geotermico nel sottosuolo.
Al contempo, rispetto alla tecnologia flash, le centrali binarie – a parità di potenza installata – presentano la necessità di maggiore consumo di suolo oltre a un più elevato impatto acustico.
Con i suoi 9,999MW di potenza installata, l’impianto de Le Cascinelle potrebbe generare l’equivalente dell’elettricità necessaria per soddisfare il fabbisogno di 32mila famiglie, ovvero 80.000Mwh/anno, evitando l’emissione in atmosfera di 40mila ton di CO2eq l’anno; inoltre, Sorgenia metterà gratuitamente a disposizione l’uso diretto del calore per favorire l’insediamento delle filiere produttive che potrebbero farne uso.
Dal punto di vista scientifico, inoltre, la realizzazione e successiva gestione dell’impianto permetterebbe di valutare sul campo la fattibilità tecnica di un ciclo binario in quest’area della Toscana, cosa che nelle altre zone di coltivazione geotermica – tradizionale e amiatina – viene ritenuta difficoltosa a causa di alcune caratteristiche del fluido geotermico, come alta temperatura e alta presenza di gas incondensabili.
Come del resto spiegava già un decennio fa Roland Horne, l’allora presidente dell’International geothermal agency (Iga) e professore di Scienze della Terra alla Stanford University, «la tecnologia a vapori di flash non è obsoleta così come non è innovativa quella a ciclo binario: entrambe sono sperimentate e utilizzate nel mondo da molti anni e sono da considerarsi “environmental friendly”. L’utilizzo della tecnologia è legata al tipo di fluido e non si può decidere a priori».