È iniziato il percorso partecipativo per il Piano regionale su economia circolare e bonifiche
Monni: «La transizione ecologica è realizzabile solo attraverso la capacità di articolare un confronto con e nel territorio». Dopodiché resta urgente la necessità di decisioni politiche
[11 Marzo 2022]
Il Piano rifiuti e bonifiche (Prb) della Regione Toscana attende da anni di essere rinnovato, dopo che quello ancora vigente – seppur abbondantemente scaduto – non ha centrato nessuno dei principali obiettivi posti alla sua approvazione nel 2014, e adesso s’iniziano a delineare più precisamente le tempistiche per il suo successore.
Il nuovo documento, che sarà ridenominato Piano regionale dell’economia circolare e delle bonifiche, è appena entrato nella fase del percorso partecipativo per una prima fase di confronto e raccolta di contributi, cui può partecipare “chiunque vi abbia interesse”, quindi non solo i cittadini residenti. Dopodiché la proposta di piano tornerà in Consiglio regionale per la sua adozione, probabilmente a luglio, e successivamente per la definitiva approvazione, come informano dalla Giunta regionale.
Sulle pagine della Regione è già stato approntato un form, cioè un modulo digitale, che rimarrà aperto fino all’8 maggio 2022, e qualsiasi cittadino lo potrà compilare direttamente on line per inviare il proprio contributo. Saranno poi organizzati sul territorio in presenza, tra maggio e giugno, incontri dedicati ad ulteriori approfondimenti ed altre iniziative di partecipazione saranno previste per approfondire tecnologie particolarmente innovative eventualmente proposte nell’ambito dell’avviso pubblico che la Regione ha pubblicato per realizzare impianti di riciclo e recupero. Fino all’adozione del piano sarà inoltre sempre possibile inviare il proprio contributo, per e-mail, all’indirizzo di posta garante@regione.toscana.it.
Sarà poi la garante toscana per la partecipazione, l’avvocato Francesca De Sanctis, a raccogliere e sintetizzare nel proprio rapporto tutti i contributi pervenuti; a quel punto, come previsto dalla legge 65 del 2014, sulle singole proposte l’amministrazione regionale si dovrà obbligatoriamente pronunciare in modo espresso e adeguatamente motivato.
«La transizione ecologica è realizzabile solo attraverso la capacità di articolare un confronto con e nel territorio – commenta l’assessora all’ambiente della Toscana, Monia Monni (nella foto, ndr) –, anche perché richiede un forte radicamento culturale, in quanto determina un complessivo ri-orientamento del tradizionale concetto di sviluppo verso la sostenibilità. Per questo il nuovo piano dell’economia circolare punta con decisione ad un’importante percorso partecipativo che metterà la Giunta nella condizione di proporre un testo articolato al Consiglio regionale, confrontandosi sulle molte istanze che verranno avanzate dai cittadini, dalle istituzioni e dai diversi stakeholder».
Ma dopo la necessaria fase dell’ascolto, resta urgente la necessità di decisioni politiche da parte dei rappresentanti delle istituzioni democratiche: altrimenti, la transizione ecologica resterà incagliata ancora una volta nelle sabbie mobili delle sindromi Nimby&Nimto.