Ferrante (Kyoto Club): «Ennesima dimostrazione che l’innovazione tecnologica può essere amica dell’ambiente»
Economia circolare, l’innovazione nel settore delle plastiche premiata al Wef di Davos (VIDEO)
Un milione di dollari a 5 aziende e istituti che combattono il marine litter
[25 Gennaio 2018]
Al meeting annuale del World Economic forum (Wef) in corso a Davos la Fondazione Ellen MacArthur e NineSigma hanno annunciato i vincitori della Circular Materials Challenge, un’iniziativa lanciata nel maggio del 2017, che si inserisce all’interno del più ampio New Plastic Economy Innovation Prize, del valore di 2 milioni di dollari.
Il premio Circular Materials Challenge, del valore complessivo di 1 milione di dollari, sarà equamente diviso tra i 5 vincitori: l’università di Pittsburgh, la spagnola Aronax Technologies, la partnership tra Cycle Bioplastics, Elk Packaging, e Associated Labels and Packaging, la finalndese VTT Technical Research Centre e la tedesca Fraunhofer Institute for Silicate Research IS, che riceveranno 200 mila dollari a testa. Secondo la Ellen MacArthur, «Le innovazioni premiate potrebbero impedire l’inquinamento oceanico di 100 sacchetti di immondizia al secondo».
Il Kyoto club, sottolinea che »L’azione Circular Materials Challenge si propone di affrontare la problematica del marine litter, ossia dell’inquinamento da plastiche di mari e oceani; in particolare di quel 30% di materiali in plastica troppo piccoli o troppo complessi per essere riciclati – soprattutto gli imballaggi leggeri e flessibili usati per snack e merendine – e che quindi terminano il loro “ciclo di vita” in mari e oceani. Stiamo parlando di uno dei fenomeni globali più rischiosi per l’ambiente e per l’alterazione degli equilibri eco sistemici: è stato stimato che ogni anno, delle oltre 300 milioni di tonnellate di plastica prodotte, ben 8 milioni vengono gettate in mare. Inoltre, le tre principali aziende mondiali che si occupano di bonificare gli oceani dalle plastiche coprono solo il 0,5% dell’intero volume del materiale polimerico inquinante».
Il premio fa parte della New Plastic Economy Initiative, della durata tre anni, che punta a «innovare e sviluppare il settore delle plastiche per renderlo sostenibile a livello ambientale in linea con i principi dell’economia circolare». Si tratta di un network guidato dalla Fondazione Ellen MacArthur a cui collaborano aziende leader, città, governi, università, ONG e cittadini. Della rete fa parte anche l’italiana Novamont, leader nel settore delle bioplastiche e della plastica “verde”.
Francesco Ferrante, vicepresidente di Kyoto Club ha espresso la sua «Soddisfazione per l’ennesima dimostrazione che l’innovazione tecnologica può essere amica dell’ambiente, crea nuove occasioni di economia sostenibile con solide basi già nel presente e che può svilupparsi nel futuro».