Economia circolare, per Sienambiente nuovo cda e finanziamenti Iren
Scarpelli: «Col nuovo anno si apre una nuova e importante fase di crescita e sviluppo degli impianti di gestione dei rifiuti»
[17 Gennaio 2024]
A valle del nuovo statuto approvato lo scorso ottobre, il Consiglio di amministrazione della partecipata pubblica Sienambiente ha nominato per cooptazione – su proposta del socio Iren ambiente Toscana – due nuovi consiglieri che vanno a integrare il cda già in carica.
A fare l’ingresso in società sono la commercialista senese Grazia Baiocchi e il torinese Marco Rapali, responsabile della pianificazione e coordinamento delle attività di Iren ambiente.
Ad oggi il cda – che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2025 – è dunque composto da Baiocchi, Rapali, Tiziano Scarpelli (presidente), Alfredo Rosini (amministratore delegato), Simona Arezzini, Roberto Fabbrini e Chiara Ugolini.
Nel corso del cda è stato inoltre deliberato il contratto di finanziamento del gruppo Iren necessario a dar corso al Piano industriale di Sienambiente, dal valore complessivo di circa 50 milioni di euro.
Dal 1 gennaio 2024 Sienambiente risulta infati consolidata contabilmente nel gruppo Iren (che detiene il 40% del capitale sociale) e potrà quindi contare sulle sinergie e sulle risorse della multiutility a maggioranza pubblica.
«Con il nuovo anno e con il consolidamento nel gruppo Iren, si apre per Sienambiente – spiega Scarpelli – una nuova e importante fase di crescita e sviluppo degli impianti di gestione dei rifiuti. Il prossimo passo, in quest’ottica, è l’imminente avvio dell’impianto di riciclo delle Cortine dove si stanno concludendo gli interventi di ristrutturazione finalizzati, un progetto innovativo in linea con i principi e gli obiettivi di economia circolare dell’Unione europea in tema di recupero di materia e energia».
In particolare, il revamping dell’impianto di riciclo a Pian delle Cortine (Asciano, nella foto) permetterà sia di migliorare la selezione e l’avvio a riciclo della frazione multimateriale dei rifiuti urbani (come plastiche, vetro, metalli), sia di recuperare nuova materia (compost) ed energia (biometano) dalla frazione organica, grazie alla realizzazione di un nuovo biodigestore da 30mila t/a.