Ecosistema scuola, Legambiente: il 40% dei progetti Pnrr è fermo

Nel nuovo rapporto sono state analizzate 6.343 scuole lungo lo Stivale: il 73% degli edifici è in classe energetica E, F e G

[24 Gennaio 2024]

Il XXIII rapporto “Ecosistema scuola”, aggiornato come sempre da Legambiente (dati 2022), restituisce la fotografia sullo stato di salute di 6.343 edifici scolastici, di competenza di 93 comuni capoluogo di provincia (sui 110 esistenti, ovvero l’85%), frequentati da oltre 1,2 milioni di studenti.

Dall’analisi emerge che gli edifici costruiti secondo i principi di bioedilizia rimangono relegati al 1,3% del totale. L’efficientamento energetico riguarda invece il 12,7 % del totale degli edifici scolastici tra quelli realizzati negli ultimi 5 anni: di tutti gli edifici scolastici, solo il 5,4 % si trova in classe A, mentre ben il 73% in classe E, F e G.

Una situazione drammatica, al netto di una piccola nota positiva che riguarda invece l’interesse delle amministrazioni (90%) a realizzare comunità energetiche scolastiche.

Anche per le risorse stanziate con il Pnrr, che dovrebbero rappresentare in generale un’importante opportunità per rinnovare in tutta la Penisola la qualità degli edifici e dei servizi scolastici attraverso nuove scuole e più servizi tra cui tempo pieno, palestre, mense e asili nido, ad oggi fatica la messa a terra degli stanziamenti previsti, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.

«Occorre accelerare il passo per evitare che la scuola rimanga indietro e che aumentino ancor di più le disuguaglianze – osserva Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola di Legambiente – Le risorse del Pnrr rappresentano un’opportunità importante e preziosa che non deve essere assolutamente sprecata. Quello che ci auguriamo è che l’infrastruttura scolastica e tutto ciò che attiene all’istruzione venga considerato asse strategico per la crescita del Paese. Non dimenticando, in un Paese in cui persistono molti divari, che l’autonomia differenziata non è la risposta ad una tale esigenza di perequazione».

Non a caso le situazioni più critiche persistono nel centro-sud. Gli edifici scolastici del sud, insieme a quelli delle isole e del centro, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi.

In Sicilia e Calabria nel 65% dei casi non è stata neanche effettuata la verifica di vulnerabilità sismica, eppure l’unica priorità del Governo in queste due regioni sembra essere il Ponte sullo Stretto di Messina.

Sul fronte messa in sicurezza, altro osservato speciale è il centro Italia colpito dal sisma 2016 dove negli ultimi 5 anni, denuncia Legambiente, gli edifici in cui sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico sono solo il 3,4%.

Di fronte alla fotografia che emerge, Legambiente indirizza oggi al Governo Meloni e in particolare al ministro dell’Istruzione le sue proposte chiedendo, in primis, di dare priorità nell’indirizzo dei fondi, compreso il Pnrr, alla messa in sicurezza e adeguamento sismico delle scuole in area sismica 1 e 2 e all’efficientamento energetico degli edifici raggiungendo una diminuzione dei consumi almeno del 50%; di istituire una struttura di governance per la facilitazione all’accesso e alla gestione dei fondi per l’edilizia scolastica da parte degli enti locali e di rendere di facile consultazione i dati dell’anagrafe scolastica e dello stato di avanzamento dei fondi e interventi per l’edilizia scolastica.