L’Arrr guida il progetto Ue Sme Power: ecco a che punto siamo

Fondi europei per l’efficienza energetica delle Pmi, la nuova strategia nasce in Toscana

«Un contributo concreto alla definizione del Por Fesr 2021-2027, per incrementare notevolmente il numero di imprese supportate negli interventi di efficienza energetica ed utilizzo delle energie rinnovabili»

[4 Febbraio 2021]

Le possibilità di sviluppo sostenibile dell’Italia come della Toscana sono per larga parte ancorate al contesto europeo, come dimostrano plasticamente le speranze risposte nel Recovery fund, ma le risorse (anche quando ingenti) non bastano: occorre sapere spenderle bene, e in quest’ottica il progetto europeo Sme Power – guidato dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) – rappresenta una grande opportunità per capire come promuovere al meglio l’efficienza energetica delle piccole e medie imprese.

Avviato nel 2019 con un finanziamento da 1,5 milioni di euro per 4 anni, il progetto Sme Power ha infatti l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei Fondi europei per lo sviluppo regionale (Fesr) dedicati allo scopo, e nei giorni scorsi l’ultima riunione tra gli stakeholder italiani – ospitata dalla capofila Arrr – ha stabilito di elaborare un piano d’azione per sottoporlo poi all’attenzione della Regione Toscana.

Si tratta di fornire «un contributo concreto – spiegano da Arrr – alla definizione del Por Fesr per il periodo 2021-2027 con il proposito di incrementare notevolmente, rispetto alla precedente programmazione, il numero di imprese supportate negli interventi di efficienza energetica ed utilizzo delle energie rinnovabili».

Uno scopo dalla portata ben più ampia dei confini regionali: in Europa le Pmi consumano oltre il 13% della domanda totale di energia, ma meno del 30% ha implementato misure per l’efficienza energetica e l’integrazione delle energie rinnovabili e solo il 4% ha un approccio attivo per contenere le emissioni di carbonio.

Durante la sessione presentata da Roberto Bianco per conto di Arrr, sono state analizzate in particolare le possibili azioni da intraprendere in termini di efficientamento energetico delle Pmi da inserire nel piano d’azione: spiccano la necessità di maggiori risorse per finanziare i bandi per l’efficienza energetica delle imprese, quella di integrare i contributi Fesr con altre forme di incentivazione disponibili (europei, nazionali e regionali), l’opportunità di erogare incentivi alle Pmi (fino al 100%) per realizzare diagnosi energetiche come anche la necessità di sviluppare di un piano di comunicazione, promozione e formazione per le Pmi sui benefici degli interventi di efficienza energetica e sugli strumenti di incentivazione.

Adesso si tratta di passare dall’analisi delle buone pratiche all’elaborazione di proposte concete: «In questa fase del progetto – concludono dall’Arrr – è fondamentale che gli stakeholders supportino l’Agenzia nel lavoro avviato a livello interregionale, per ricollegare le buone pratiche condivise dagli altri partner europei alle esigenze territoriali regionali precedentemente valutate».