Carini, Torselli e Veneri in visita agli impianti della partecipata pubblica aretina
Fratelli d’Italia promuove il modello «rifiuti a chilometri zero» di San Zeno
Cherici: «Su queste realtà purtroppo per tanti anni si è fatta cattiva politica e questo ha determinato l’arretratezza nel nostro Paese a livello impiantistico»
[16 Febbraio 2024]
Il Polo impiantistico di San Zeno (AR) per la valorizzazione dei rifiuti, gestito dalla partecipata pubblica Aisa impianti, ha accolto oggi una visita istituzionale da parte dei vertici provinciali e regionali di Fratelli d’Italia.
Accolta dal presidente (Giacomo Cherici) e dal dg (Marzio Lasagni) di Aisa, la delegazione composta da Nicola Carini (vicepresidente della Provincia di Arezzo), Francesco Torselli (capogruppo in Consiglio regionale) e Gabriele Veneri (consigliere regionale) ha esplorato il Polo impiantistico per toccare con mano gli ultimi investimenti messi in campo sull’economia circolare.
«Di pari passo alla diffusione di strutture come questa, deve imporsi anche il paradigma dei rifiuti a chilometri zero – osserva nel merito Torselli – per cui i rifiuti devono percorrere il più breve tragitto possibile tra il luogo di produzione e smaltimento. Così si otterrà una riduzione dei costi in termini ambientali ed economici».
A livello nazionale il cosiddetto turismo dei rifiuti urbani comporta infatti 160mila viaggi di camion l’anno, che percorrono 89 mln di km con importanti costi ambientali (55mila ton di CO2) ed economici (un aggravio sulla Tari pari a 75 mln di euro), per non parlare del turismo dei rifiuti speciali che costa al Paese 1 miliardo di euro l’anno.
Il Polo di San Zeno contribuisce a colmare questi gap, a vantaggio del territorio: complessivamente vi operano un impianto per la selezione delle frazioni secche (a partire dal multimateriale, come nel caso delle plastiche) da avviare a riciclo, un termovalorizzatore per valorizzare energeticamente le frazioni secche non riciclabili, e un nuovo biodigestore anaerobico per ricavare biometano e compost da 70mila t/a di rifiuti organici, provenienti da raccolta differenziata (Forsu), sfalci e potature.
Nell’area è inoltre in corso l’attuazione di un articolato piano industriale che prevede di realizzare una nuova linea di termovalorizzazione da 75mila t/a; finché non sarà completata, resterà attiva l’attuale linea da 45mila t/a.
Il Polo «è energicamente autosufficiente e produce un surplus di 18 milioni di kWh all’anno capaci di servire una città di circa 18 mila persone – continua Torselli – L’azienda ricerca costantemente nuove tecnologie per smaltimento e riconversione dei rifiuti. Le 70 mila tonnellate di rifiuti organici e potature che arrivano qui ogni anno vengono trasformate in parte in biometano e compost. L’odore dell’impianto si percepisce solo a pochi metri dalla struttura».
Un tema quest’ultimo su cui da mesi ormai c’è grande attenzione a livello locale, a causa delle maleodoranze di origine ancora non identificata che ammorbano le frazioni di Chiani, San Giuliano, Ruscello, Poggiola, Battifolle, Olmo e San Zeno, e dalle quali è scaturito sia un esposto in Procura sia uno studio olfattometrico promosso dal Comune di Arezzo.
«Siamo molto contenti perché la realtà dell’impianto a recupero integrale di San Zeno è sempre più conosciuta a livello ragionale e oltre – commenta Cherici – È una grande soddisfazione sapere che quando queste realtà vengono conosciute, vengono anche comprese e non raccontate malamente da chi magari ha interessi diversi. Perché su queste realtà purtroppo per tanti anni si è fatta cattiva politica e questo ha determinato l’arretratezza nel nostro paese a livello impiantistico».
L. A.