Riportiamo di seguito la missiva inviata oggi al ministro Pichetto e al governatore Giani

Geotermia, concessioni in scadenza: i sindacati uniti si rivolgono al ministro dell’Ambiente

«In Ue non esiste una norma che obblighi l’Italia a fare la gara. Quale che sia la procedura di rinnovo delle concessioni in cadenza, riteniamo importante che essa sia affidata ad un unico operatore»

[20 Dicembre 2022]

Sul territorio toscano sono presenti 34 centrali geotermoelettriche, per una potenza installata netta di circa 770 MW, con una produzione annua di circa 6 miliardi di chilowattora, in grado di soddisfare il 35% del fabbisogno elettrico della Regione, equivalente ai consumi di oltre 2,1 milioni di famiglie italiane, pari anche al 75% della produzione rinnovabile della Toscana.

La geotermia è una fonte rinnovabile programmabile, con caratteristiche uniche di stabilità e continuità di esercizio; inoltre, come dimostrato dai recenti approfonditi studi scientifici, sia in ambito geologico che sanitario epidemiologico, in ultimo lo studio InVetta elaborato dall’Ars (Agenzia regionale di sanità della Toscana), senza emissioni aggiuntive di CO2 rispetto al degassamento naturale dei suoli e senza impatti significativi sulla salute umana.

Rappresenta pertanto una risorsa fondamentale per il Paese, il cui potenziamento e la piena valorizzazione sono un elemento imprescindibile del nostro futuro, anche alla luce dei problemi e della vulnerabilità energetica dimostrata dall’Italia, anche in conseguenza dei tragici fatti che stanno accadendo a seguito della guerra tra Russia e Ucraina.

Non esistono ostacoli tecnologici allo sviluppo di questa fonte. Esistono invece, almeno Italia, delle importanti criticità che ne possono impedire lo sviluppo, precisamente: l’assenza di una legge regionale che definisca le modalità di rinnovo delle concessioni geotermiche e i ritardi accumulati nell’uscita del decreto Fer 2 che dovrebbe ripristinare gli incentivi all’utilizzo di questa risorsa, alla stregua di quanto è stato già fatto con le altre fonti rinnovabili (ad esempio, eolico e fotovoltaico).

La geotermia è però una attività mineraria che richiede alta specializzazione, grande attenzione ai temi della sicurezza e la cui gestione integrata e unitaria sul territorio richiede operatori qualificati, con esperienza pluriennale nel settore.

Nel nostro ordinamento giuridico è il d.lgs. n. 22/2010 che costituisce la normativa vigente in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche, anche in riferimento a tutte le  concessioni con impianti attualmente in esercizio e la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2024.

Secondo questo decreto le concessioni dovranno poi essere riassegnate tramite procedure di gara ad evidenza pubblica per anni 30. Tali gare avrebbero dovuto però essere indette dalla Regione Toscana, con opportuna legge, tre anni prima della loro scadenza e quindi entro il 31 dicembre 2021, limite temporale ad oggi ormai abbondantemente superato.

Sul tema di rinnovo delle concessioni geotermiche è però importante sottolineare che nella Ue non esiste una norma che obblighi l’Italia a fare gara per il loro rinnovo; infatti, ad eccezione dell’Italia, in tutti i Paesi dove è presente la geotermia non è prevista alcuna gara, ma un rinnovo automatico sino a quando la presenza della risorsa ne consente l’utilizzo, in analogia a quanto previsto dalla normativa idrocarburi. Inoltre, in Usa, in Cile e in Giappone le concessioni non hanno scadenza. Nell’Unione europea, dove la durata delle concessioni è superiore al resto del mondo (50 anni Germania e Francia, 90 anni Portogallo), nonostante il recente adeguamento del quadro normativo di riferimento, non è stata introdotta la gara alla scadenza, ma è previsto un rinnovo a favore del concessionario sino allo sfruttamento della vita utile del serbatoio.

In ogni caso, quale che sia la procedura di rinnovo delle concessioni in cadenza, riteniamo importante che essa sia affidata ad un unico operatore, altamente qualificato nell’utilizzo di questa risorsa, con un’esperienza internazionale nel settore, in grado di esprimere competenze e professionalità lungo tutta la catena del valore in questo settore: ricerca, progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione degli impianti geotermici.

I gravi ritardi accumulati nella procedura per il rinnovo delle concessioni geotermiche hanno determinato un quadro generale di grande incertezza nel settore, mettendo a repentaglio non solo lo sviluppo di questa risorsa, ma anche il suo mantenimento agli attuali livelli di produzione di elettricità, con inevitabili e pesanti ripercussioni negative sul tessuto socio economico di molti territori della Toscana dove, fra addetti diretti ed indiretti, sono coinvolti, a vario titolo, oltre 4000 lavoratori.

In considerazione di quanto sopra esposto, valutiamo non più rinviabile l’apertura immediata di un tavolo tecnico di confronto, per affrontare il cuore del problema, nel quale anche le organizzazioni sindacali possano esprimere in modo compiuto il loro punto di vista, al fine di trovare una soluzione rapida a questa problematica, esprimendo sin da ora interesse alla recente proposta avanzata dalla Regione Toscana, con richiesta trasmessa al Mase (ex Mite), di procedere ad una proroga delle concessioni all’attuale gestore, che permetterebbe di attivare un piano di sviluppo di 3 miliardi di euro di investimenti in 15 anni, 200 MW di nuova potenza, di cui 80 MW con iter pronto per essere avviato da subito.

di Segreterie generali Filctem-Cgil (Marco Falcinelli), Flaei-Cisl (Amedeo Testa), Uiltec-Uil (Daniela Piras)