Geotermia, l’esempio toscano arriva fino all’Unesco
[31 Ottobre 2013]
L’utilizzo della risorsa geotermica, in tutte le sue componenti ed applicazioni (produzione di energia elettrica, teleriscaldamento, termalismo, usi industriali e agroalimentari, pompe di calore) è auspicabile per alleggerire la bolletta energetica del Paese e possibile nel rispetto dei territori e della salvaguardia dell’ambiente.
Per ottenere questo obiettivo è però necessario un patto tra ricerca, pubbliche amministrazioni e imprese per conoscere la risorsa così da poter operare una programmazione degli interventi; occorre, inoltre, stimolare l’impiego di tecnologie altamente innovative rispetto al passato.
Su questi temi la Regione Umbria assieme all’Unesco (World Water Assessment Programme), ha organizzato un meeting che il direttore dell’Area Energia del Ministero dello Sviluppo Economico, Franco Terlizzese, ha definito «un seminario di grande interesse e elevatissimo spessore scientifico». Il risultato di questo seminario -sono sempre parole di Terlizzese- è di aver «consentito, in una coralità di contributi di far luce sul dibattito in corso sulla geotermia e le tecnologie sostenibili».
L’alto livello scientifico del seminario è stato assicurato dalla qualificata presenza dei ricercatori intervenuti alle due sessioni, in cui sono stati approfonditi i temi legati alla conoscenza della risorsa e al suo uso consapevole.
Ernesta Maria Ranieri, coordinatrice dell’Area Ambiente ed Energia della Regione Umbria, ha poi illustrato i contenuti di uno studio, realizzato dalla Regione, grazie alla collaborazione con i Dipartimenti di Scienze della Terra delle Università di Perugia e di Pisa, sul potenziale geotermico e termale umbro.
«Un potenziale -ha detto la Ranieri- che dovrà essere usato nel rispetto dell’ambiente, dell’ecosostenibilità e dei territori».
Al seminario ha preso parte anche Sergio Chiacchella, direttore di CoSviG, che ha portato la testimonianza del lavoro svolto nei territori geotermici della Toscana e ha sottolineato l’utilità degli studi sulle caratteristiche della risorsa geotermica presente nelle diverse aree, a servizio degli enti pubblici e delle imprese per poter effettuare una programmazione degli interventi e utilizzare, quindi, in maniera completa e sostenibile la risorsa.
Con finalità analoghe a quelle che hanno costituito i presupposti dell’indagine conoscitiva del territorio umbro, CoSviG sta mettendo a punto un accordo con Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Energea, Università di Pisa, Scuola Superiore di Studi Universitari Sant’Anna, Agenzia Energetica della provincia di Pisa e Acque SpA, per la caratterizzazione della risorsa geotermica a bassa e media entalpia del sottosuolo della Piana di Pisa e per valutarne le potenzialità in termini di utilizzazione.
Entro breve tempo verrà siglato il protocollo d’intesa che permetterà l’avvio delle indagini.
Lo studio sull’area pisana consentirà di verificare una metodologia che potrebbe essere estesa all’intero territorio toscano.
«I risultati di questo lavoro –ha detto Chiacchella- saranno pubblici, un aspetto questo importante per dotare la pubblica amministrazione di uno strumento di programmazione territoriale ed energetica che permetterà alle imprese di progettare e realizzare interventi per l’utilizzo della risorsa presente nel sottosuolo. Interventi che potranno consentire la climatizzazione di immobili di uso collettivo e di abitazioni civili sia di nuova costruzione sia in fase di ristrutturazione».