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Giornata in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Legambiente: le mafie hanno paura della partecipazione e della cittadinanza attiva

Non c’è futuro senza memoria, giusto ricordare e fare sentire vicinanza a tutte le famiglie delle vittime
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Oggi è la Giornata della Memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera, che si celebra il 21 marzo, data di inizio della primavera e simbolo di rinascita e speranza, ma a Locri qualcuno ha cercato di infangarla con delle scritte sui muri apparse dopo la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla vigilia della grande manifestazione di oggi nella cittadina calabrese. Una vera e propria sfida allo Stato e alla cittadinanza attiva.

Ma Don Luigi Ciotti e Libera non si fanno certo intimorire ribattono alle scritte su meno sbirri e più lavoro tracciate da mani ‘ndranghetiste: «Siamo i primi, da sempre, a dire che il lavoro è necessario, anzi che èil primo antidoto alle mafie. Ma che sia un lavoro onesto, tutelato dai diritti, non certo quello procurato dalle organizzazioni criminali. Gli "sbirri" - che sono persone al servizio di noi tutti - sarebbero meno presenti se la presenza mafiosa non fosse così soffocante. Questi vili messaggi - vili perché anonimi - sono comunque un segno che l'impegno concreto dà fastidio. Risveglia le coscienze, fa vedere un'alternativa alla rassegnazione e al silenzio. Noi è con questa Calabria viva, positiva, che costruiamo, trovando in tante persone, soprattutto nei giovani, una  risposta straordinaria, una straordinaria voglia di riscatto e di cambiamento».

Rossella Muroni, presidente di Legambiente – una delle associazioni co-fondatrici di Libera - ha espresso solidarietà a Don Ciotti: «Siamo vicini a tutti i familiari delle vittime di mafia in questa giornata a loro dedicata. Una giornata di fondamentale importanza per la libertà delle persone e per il nostro Paese, perché solo tenendo viva la memoria di chi ha resistito, di chi ha combattuto, di chi è morto innocente si può costruire un futuro migliore. Nessuna delle vittime deve essere dimenticata e questa giornata è per ciascuna di loro. Ma serve anche per ricordare tutti i successi ottenuti contro le mafie negli anni passati, a cominciare dai luoghi sequestrati e riconsegnati alla collettività grazie anche all’intenso lavoro dell’associazione Libera. E a Don Ciotti, presidente di Libera, che da ventidue anni promuove questa grande iniziativa, va tutta la nostra vicinanza: le scritte comparse contro di lui sui muri di Locri sono la prova di quanto sia importante continuare a dare voce a chi si impegna per il bene comune e mandare un segnale forte a chi vorrebbe invece far passare sotto silenzio le violenze criminali e mafiose che ancora succedono sui nostri territori ma anche fuori dall’Italia. Le scritte sui muri di Locri sono il segno della nostra forza: le mafie hanno paura della partecipazione e dei cittadini che si impegnano per la legalità».

Redazione Greenreport

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