Grid parity: gli italiani lo fanno meglio (con il fotovoltaico)
A Roma il solare raggiunge la parità. Italia e Germania le migliori
[25 Marzo 2014]
Secondo il nuovo rapporto “PV Grid Parity Commercial Sector 1st issue”, una volta contabilizzati tutti i costi, in Italia e Germania il prezzo dell’energia solare nel settore commerciale è ormai in linea con le tariffe al dettaglio dell’energia elettrica.
L’indagine è il terzo capitolo di “Photovoltaic Grid Parity Monitor analyses”, un rapporto periodico che la società di consulenza Eclareon realizza per conto di un gruppo internazionale di imprese che hanno interessi nelle energie sostenibili, analizzando la competitività del fotovoltaico con i prezzi al dettaglio per i consumatori residenziali (sistemi FV da 3kW) e del settore commerciale (sistemi fotovoltaici di 30 kW).
Eclaron valuta la regolamentazione locale per l’auto-consumo di 19 città, in 10 Paesi: Italia (Roma), Australia, Brasile, Cile, Francia, Germania, Gran Bretagna, Messico, Spagna ed Usa (California) ed assicura che «si basa su una metodologia rigorosa e trasparente ed ha utilizzato i dati reali e aggiornati forniti da installatori FV locali, associazioni FV locali e altri players affidabili dell’industria PV. Include anche una specifica e approfondita analisi delle tariffe elettriche al dettaglio per ognuna delle città prese in considerazione.
“PV Grid Parity Commercial Sector 1st issue” è il primo capitolo ad analizzare l’energia solare nel settore commerciale piuttosto che del settore residenziale: ha preso in considerazione un impianto solare fotovoltaico standard da 30 kilowatt su un edificio commerciale medio ed ha costruito una metodologia per valutare il “leveled cost of energy” (Lcoe) in Italia, Brasile, Cile, Francia, Germania, Messico e Spagna.
Eclareon sottolinea che il Lcoe di qualsiasi fonte di energia – solare, gas naturale, carbone, eolico, ecc – spiega tutto ciò che determina il costo dell’elettricità: l’installazione, la manutenzione, gli investimenti, l’elettricità stessa, gli ammortamenti… «l’obiettivo è quello di dare un quadro più completo della situazione economica di ogni fonte di energia vis-a-vis ai suoi rivali».
Secondo lo studio, «il Lcoe del solare in Italia e Germania è ora a “grid parity”», anche con i prezzi al dettaglio. La Spagna è già praticamente sullo stesso livello, mentre il Messico e la Francia sono già sulla buona strada. Comunque si tratta di dati sempre in movimento visto che, se il Lcoe del solare nel 2012-2013 è sceso in modo significativo in tutti i Paesi, non sempre questi dati si traducono in grid parity, dal momento che i prezzi delle altre fonti cambiano.
La scheda sull’Italia del rapporto viene così riassunta: «A Roma è stata raggiunta la completa PV Grid parity. Ciò è dovuto principalmente ai seguenti fattori: i costi di installazione del sistema fotovoltaico a costi competitivi. Alti livelli di irradiazione rispetto a quelli nella maggior parte degli altri Paesi dell’Unione europea (Ue). I prezzi dell’energia in rete relativamente costosi. Il discount rate utilizzato nel calcolo Lcoe, che non è un ostacolo per la competitività dei costi del fotovoltaico e che è attualmente all’interno della media del range dei Paesi oggetto dello studio».
Il rapporto ha anche analizzato il supporto normativo del quale l’energia solare gode in ogni Paese, il che non significa solo le sovvenzioni. Attualmente le leggi che regolamentano il settore PV sia nei Paesi europei che negli altri Stati presi in considerazione non sono impostate per gestire un mondo in cui i consumatori di energia elettrica producono e vendono la loro elettricità. «A volte – spiegano da Eclareon – ci sono spese aggiuntive per le persone che producono in proprio l’energia solare, oppure non sono legalmente autorizzate a vendere la loro energia in eccesso alla rete elettrica, e talvolta le leggi possono portare in breve tempo in avanti verso il solare-friendly o indietro, all’ostilità al solare. Di conseguenza, la concorrenza significativa di mercato tra l’energia solare e altre forme di energia elettrica è davvero difficile da trovare, anche quando i loro rispettivi prezzi viaggiano uno accanto all’altro. Nessuno dei Paesi è in una situazione ideale».
Ma i grafici del rapporto mostrano che in diversi Paesi ci stiamo avvicinando a una realtà nella quale l’energia viene prodotta non solo da un piccolo numero di grandissimi fornitori ma da molti piccoli fornitori, e dove chiunque può acquistare e vendere energia elettrica a tutti gli altri come meglio crede. L’incubo delle multinazionali dell’energia.
Per leggere il rapporto completo in inglese