Igiene urbana, Sei Toscana si presenta in Val di Cornia: un big vicino ai territori
L’ad Organni: «Obiettivo recupero di materie e energia, riducendo allo zero la componente di rifiuti in discarica»
[26 Novembre 2015]
Dal primo novembre in Val di Cornia i servizi di igiene urbana, tra i quali spiccano la raccolta dei rifiuti urbani e lo spazzamento, sono passati in carico a Sei Toscana, il gestore di Ato Toscana Sud che è subentrato ad Asiu nello svolgimento di queste attività essenziali per il territorio. Ciò che rimane di Asiu sta rapidamente traghettando nel progetto Rimateria, come ha recentemente spiegato l’ad Valerio Caramassi su queste pagine, mentre dei servizi di igiene urbana già si occupa Sei Toscana. «Un passaggio – ha evidenziato oggi il sindaco di Piombino, durante la presentazione alla stampa – frutto di un lavoro complesso e articolato di cui ci riteniamo soddisfatti. A questo punto ci attendiamo dei benefici da questa gestione unitaria del servizio. Chiediamo per questo a Sei un servizio che sia capace di rispondere sempre di più alle esigenze di flussi turistici sempre più importanti per tutto il territorio della Val di Cornia».
L’arrivo di Sei Toscana porta in Val di Cornia «una realtà imprenditoriale importante – come ha ricordato l’ad, Eros Organni (nella foto) – che a oggi è il settimo soggetto nazionale di gestione dei rifiuti», e che già copre il 52% del territorio toscano e serve dal 2014 più di 100 comuni. Un realtà vasta e articolata dunque, ma con i piedi ben piantati sul terreno dove opera: durante la presentazione è stata evidenziata la necessità di contenere gli aumenti tariffari, legando un loro aumento fisiologico ad un contestuale aumento dei servizi erogati ai cittadini e il mantenimento di un rapporto diretto tra azienda e territori.
A tal proposito Organni ha sottolineato la necessità di non affrontare in modo ideologico una tematica così complessa come quella della gestione dei rifiuti, ricordando che parlare oggi di tale servizio significa organizzare un sistema industriale che metta insieme la raccolta con efficienti sistemi di logistica e trasporti. Tutto questo per raggiungere «l’obiettivo alto del recupero di materie e energia riducendo allo zero la componente di rifiuti in discarica in modo operativo», raggiungendo entro il 2020 un tasso raccolta differenziata pari al 70%, funzionale all’obiettivo di un riciclo effettivo al 50%, indicato già dalla normativa europea.
Per ottenere obiettivi ambiziosi servono investimenti, e l’ad di Sei Toscana ha evidenziato come l’azienda si muoverà per un adeguamento di mezzi, strutture di trasferenza adeguate alla raccolta differenziata e altro ancora: nell’ambito di Ato Sud è previsto nel prossimo biennio un investimento complessivo di 12 milioni di euro.
Ovviamente, investire ha un prezzo, e sul versante tariffario sono in previsione degli incrementi a fronte di un miglioramento dei servizi e la volontà di proseguire verso una differenziata spinta – che, come suggerisce il buon senso e come ovunque mostra l’esperienza empirica, almeno nel breve-medio periodo comporta un aumento nel costo del servizio, e non quei “risparmi” frequentemente sbandierati. Tuttavia – sottolineano da Sei Toscana – l’avvio di una standardizzazione dei servizi permetterà di contenere i costi: in questo senso l’ad Organni ha auspicato che nei prossimi 9 mesi sia approvato da parte dell’Ato Toscana Sud un piano d’ambito che andrà ad affrontare anche il nodo tariffario.