
Il centro di ricerca Seeds diventa grande, otto Atenei italiani insieme per la sostenibilità

Il centro di ricerca interuniversitario Seeds (Sustainability, environmental economics and dynamics studies), a otto anni dalla nascita, si estende ad altri tre Atenei. Dopo le Università di Ferrara, Bologna, Roma Tre, Tor Vergata e Cattolica del Sacro cuore, adesso anche le Università di Siena, di Udine e Urbino Carlo Bo si uniscono al progetto, portando le competenze di Simone Borghesi, Antonio Massarutto, Giovanni Marin e dei rispettivi team di ricerca.
Le ambizioni e obiettivi sono vari. Proseguire nello sviluppo di attività di formazione e ricerca con caratteristiche fortemente inter, multi e anche trans disciplinari, partendo da una concezione di economia (ecologica) come scienza sociale fortemente orientata all’analisi delle politiche pubbliche e dell’innovazione. Inoltre, continuare a dialogare con istituzioni europee e centri di ricerca internazionali dentro progettualità di rete. Attualmente Seeds partecipa allo European topic centre ‘waste, materials and the green economy’, dal 2014 a supporto della European environment agency. È inoltre parte della rete Inno4sd, network globale generato dal progetto Horizon 2020 Green.eu.
A partire dai prossimi bandi Horizon 2020, Work programme 2018-2020 (Building a low-carbon, climate resilient future: Green deal call), e poi con il nuovo programma Horizon Europe, la scala progettuale si eleverà. Partecipare alle reti europee unendo le forze sarà sempre più necessario. Questo vale per le imprese e per i centri di ricerca, che devono collaborare per strutturare tali progettualità, portando le reti italiane nelle reti europee.
E questo è solo l’inizio. Nel 2021 Seeds si estenderà ulteriormente: l’Università di Padova, di Chieti-Pescara e Unitelma Sapienza si uniranno al progetto.
