Il Consiglio regionale boccia l’ampliamento della discarica il Pago a Firenzuola
Benucci: «Verrà un momento in cui dovremo decidere dove andranno realizzati gli impianti. E su questo è auspicabile una convergenza politica ampia»
[21 Luglio 2021]
La commissione Ambiente del Consiglio regionale della Toscana ha approvato all’unanimità una mozione – presentata dalla Lega ed emendata dal Pd – volta ad escludere qualsiasi ipotesi di realizzazione del sesto lotto della discarica per rifiuti non pericolosi il Pago a Firenzuola, gestita dalla multi utility Hera.
Secondo la prima firmataria della mozione, Elisa Tozzi (Lega), il territorio e i cittadini «hanno già dato molto. Le problematiche del sito sono note da tempo e l’impatto è evidente. In linea con le intenzioni di questa Giunta di superare le discariche, la mozione chiede di non procedere ad alcun ampliamento. Il Piano regionale dei rifiuti è necessario: mi auguro arrivi presto in Consiglio (ma sembra non sarà pronto prima del 2023, ndr). Su determinate situazioni occorre fare presto e prendere coscienza del necessario coinvolgimento di territori, istituzioni e cittadini».
Dopo il coinvolgimento però serve decidere, una responsabilità che in democrazia rappresentativa spetta alla politica. Per Cristiano Benucci (Pd), che ha spiegato il senso degli emendamenti presentati, «abbiamo lavorato per cercare convergenza. Sulla questa discarica, che tratta rifiuti solidi urbani, esercitiamo pienamente il nostro ruolo di Consiglio e chiediamo di togliere il Pago dalla programmazione regionale. La Regione ha tremendamente bisogno di una programmazione sui rifiuti, faremo la nostra parte nel sostenere le indicazioni programmatorie che ci verranno proposte avendo consapevolezza che occorre anche proporre, non solo togliere e bloccare. Verrà un momento in cui dovremo decidere dove andranno realizzati gli impianti. E su questo è auspicabile una convergenza politica ampia».
Convergenza che in genere però viene trovata più per dire no agli impianti che per individuarne la localizzazione. Nel frattempo il 40% circa dei “rifiuti solidi urbani” generati in Toscana finisce ancora in discarica, mentre quote crescenti attraversano sempre più spesso i confini regionali – con costi ambientali ed economici elevati – per trovare impianti in grado di gestirli: si tratta di almeno 212mila ton/anno di rifiuti organici e 30mila ton/anno di rifiuti urbani trattati nei Tmb, cui si aggiunge una quota assai rilevante di rifiuti speciali che oscilla attorno alle 200mila tonnellate.