Presentato in Fortezza Vecchia lo studio dell’Università Bocconi

Il futuro del lavoro nel porto di Livorno passa da energie rinnovabili e auto elettriche

Baccelli: «Le nuove dinamiche congiunturali potrebbero dare ai porti del Sistema, e in particolare a Livorno, opportunità importanti di sviluppo»

[3 Marzo 2023]

Nei porti afferenti all’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mar Tirreno settentrionale sono occupati direttamente 9.735 lavoratori, per attività che portano un valore aggiunto di 887 milioni di euro: quali sono le ulteriori possibilità di sviluppo occupazionale, considerando anche il programma d’investimenti in opere pubbliche da 243 mln di euro per il triennio in corso?

Per rispondere a questa domanda l’Adsp ha commissionato un apposito studio all’Università Bocconi, i cui risultati sono stati presentati nella Fortezza vecchia di Livorno dall’economista Oliviero Baccelli, nel corso di un evento cui hanno partecipato tutti i sottoscrittori del protocollo ForMare Toscana.

In particolare, Baccelli ha messo in evidenza tre opportunità per lo sviluppo occupazione dei porti del Tirreno settentrionale e di quello labronico in particolare: reshoring del comparto tessile, hub dell’energia e auto elettriche.

«Le nuove dinamiche congiunturali potrebbero dare ai porti del Sistema e, in particolare, a Livorno, opportunità importanti di sviluppo», ha spiegato Baccelli; sottolineando come un numero sempre maggiore di imprese italiane ed europee con sede all’estero stia progressivamente valutando la riallocazione (reshoring) di una quota parte delle attività produttive in aree vicine al nostro Paese.

In particolare, il trasferimento della produzione tessile dalle aree del sud est asiatico potrebbe rappresentare per Livorno un’occasione da non perdere: «La leadership nazionale del porto in un settore chiave come quello delle autostrade del mare rappresenta sicuramente un punto di forza dello scalo labronico. Il porto dovrà lavorare non poco nei prossimi anni per rafforzare i propri rapporti commerciali con la Spagna, la Tunisia, la Turchia e il Marocco, paesi che sono chiaramente stati premiati dalle nuove logiche di reshoring».

Ma, soprattutto, secondo lo studio Bocconi Livorno ha le carte in regola per diventare un vero e proprio hub energetico: «L’Adsp si è dotata di un Documento di pianificazione energetica e ambientale molto ambizioso, teso a favorire l’efficientamento energetico delle infrastrutture, l’implementazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e lo sviluppo della produzione e utilizzo di idrogeno. La vicinanza dell’Olt per il rifornimento delle navi alimentate a Gnl, il ruolo strategico della raffineria Eni collocata in pieno porto, e le policy green dell’Adsp potrebbero mettere in condizione lo scalo di attrarre nuovi capitali e nuove imprese cui offrire energia a basso costo».

Possibili nuovi sviluppi si aprono anche sul fronte del mercato dell’automotive che, nonostante la contrarietà espressa dall’attuale esecutivo nazionale, punta con decisione verso lo sviluppo della mobilità elettrica: «L’evoluzione verso una quota crescente di auto elettrificate comporterà poi la gestione di una componente, la batteria, che richiederà una supply chain specifica, basata su complessi regolamenti relativi a standard di sicurezza e ambientali e su necessità di natura tecnologica ad hoc, quali infrastrutture di ricarica monodirezionale o bidirezionale, in logica vehicle to grid. Il trasporto, il packaging, il magazzinaggio, il recupero e riutilizzo delle batterie del settore automotive, potrebbe diventare uno dei core business del Sistema portuale e in particolare dell’interporto Vespucci», conclude Baccelli.