Il litio geotermico tra gli obiettivi di economia circolare del gruppo Enel
Starace: «Abbiamo voluto raccontare in modo semplice e chiaro le sfide, gli obiettivi raggiunti e le potenzialità che caratterizzano la transizione circolare del gruppo Enel»
[12 Dicembre 2022]
Il gruppo Enel, che in Italia gestisce le uniche centrali geotermoelettriche attive – e attualmente concentrate in Toscana, dove le tecnologie geotermiche sono nate per la prima volta al mondo oltre due secoli fa – ha reso disponibile online il documento Viaggio nell’economia circolare del gruppo Enel: strategia, progetti e risultati, dove si aggiornano gli impegni su questo fronte della transizione ecologica.
«Con questo documento abbiamo voluto raccontare in modo semplice e chiaro le sfide, gli obiettivi raggiunti e le potenzialità che caratterizzano la transizione circolare del gruppo Enel – spiega l’ad Francesco Starace – L’economia circolare rappresenta un elemento chiave per la competitività di un’azienda, in quanto consente non solo di affrancarsi dal consumo di nuove risorse non rinnovabili, ma anche di valorizzare al meglio asset e beni esistenti consentendone l’eventuale riutilizzo in ottica sostenibile».
Di particolare interesse il focus dedicato, all’interno del Viaggio, al litio geotermico e in particolare alla collaborazione recentemente avviata da Enel con Vulcan: come mostra un corpus crescente di ricerche scientifiche, i serbatoi geotermici italiani sono infatti particolarmente ricchi di litio, un metallo essenziale per supportare la transizione energetica, la cui estrazione sostenibile potrebbe rappresentare un doppio vantaggio se abbinata alla produzione di energia rinnovabile da geotermia.
«Enel green power ha siglato una partnership con Vulcan energy per lo sviluppo di progetti per l’estrazione di litio geotermico – evidenzia il documento – L’accordo, puntando sulla sinergia tra il know-how di Vulcan e l’esperienza nel settore di Egp, intende esaminare le prospettive di ulteriori sviluppi in tema di litio geotermico a partire dall’area di Cesano, alle porte di Roma, non escludendo la possibilità di ulteriori collaborazioni in Italia e all’estero. Lo sviluppo di questa fonte di approvvigionamento per il litio rappresenta un utile strumento per mitigare i rischi di fornitura del materiale, la cui produzione è attualmente concentrata per più del 90% in Australia, Cina e Cile».