Il 35% degli interventi Pnrr è fermo nella fase iniziale di progetto
In Toscana bene le mense biologiche, ma metà delle scuole è in classe energetica G
Legambiente: «Una scuola su due ha bisogno di interventi urgenti, un dato che non si discosta dal trend nazionale dell’Italia centrale, del sud e delle isole»
[24 Gennaio 2024]
In Toscana ci sono 584 scuole, frequentate da 101.325 alunni e alunne. Il XXIII rapporto “Ecosistema scuola” di Legambiente è tornato ad analizzarle (con dati 2022), mostrando un quadro in chiaroscuro.
In termini di certificazioni, solo la metà ha quelle relative al collaudo statico e alla prevenzione incendi. Per quanto riguarda il rischio ambientale, rimangono quattro edifici con presenza di amianto e solo il 20% dei comuni ha effettuato tutti i monitoraggi dei diversi rischi indoor come muffe e umidità.
Buono invece il dato sulle energie rinnovabili: quasi la metà degli edifici usa gli impianti solari termici e il 56% quelli fotovoltaici. Inoltre, emerge anche l’interesse della totalità delle Amministrazioni a lavorare per lo sviluppo delle comunità energetiche nelle scuole.
Di fatto, ad oggi l’efficienza energetica degli edifici scolastici è però molto carente. «In Toscana osserviamo che una scuola su due ha bisogno di interventi urgenti, un dato che non si discosta dal trend nazionale dell’Italia centrale, del sud e delle isole – spiega Roberta Timpani, responsabile Scuola di Legambiente Toscana – Il report evidenzia il dato allarmante per cui soltanto il 4,3% degli edifici sono in classe energetica A, la metà invece sono ancora nello stadio più basso, in G, generando dispersione e mancata efficienza. Invece, la nostra regione va nella giusta direzione per le mense biologiche».
Il report sottolinea infatti il buon lavoro fatto in Toscana per offrire cibo biologico servito nel 96% delle mense, con alcuni esempi virtuosi come nel caso di Qualità & Servizi, che gestisce il servizio di mense scolastiche nei Comuni della Piana fiorentina. Bene anche la raccolta differenziata nelle mense: il 92% della plastica, l’86% del vetro e il 91 % della carta vengono avviati a riciclo.
«L’altro dato sconfortante è la cattiva performance in tema di mobilità, molto grave dal punto di vista socio educativo e ambientale», prosegue Timpani.
Più nel dettaglia, solo il 20% dei Comuni ha il servizio di trasporto scolastico gratuito e preoccupa lo scarso interesse per il lavoro continuativo sui pedibus e percorsi sicuri casa- scuola garantiti solo dal 6% degli edifici. Appena l’8,9% vede la presenza di rastrelliere per le bici nelle vicinanze, solo il 2% sono in isole pedonali e il 6% in zone 30.
Come migliorare? I fondi messi a disposizione per le scuole dal Pnrr rappresentano una grande opportunità, che però al momento non è sfruttata appieno, sebbene il dato regionale sia migliore di quello medio nazionale. Per la Toscana i fondi stanziati dal Pnrr sul fronte scuole alimentano 328 progetti, con un finanziamento complessivo di € 761.338.398 di cui il 10% sono in gara, il 35% in fase di progetto (contro il 40% nazionale) e poco più del 50% sono stati aggiudicati.
Di fronte alla fotografia che emerge a livello nazionale, Legambiente indirizza oggi al Governo Meloni e al ministro dell’Istruzione le sue proposte chiedendo, in primis, di dare priorità nell’indirizzo dei fondi, compreso il Pnrr, alla messa in sicurezza e adeguamento sismico delle scuole in area sismica 1 e 2 e all’efficientamento energetico degli edifici raggiungendo una diminuzione dei consumi almeno del 50%; di istituire una struttura di governance per la facilitazione all’accesso e alla gestione dei fondi per l’edilizia scolastica da parte degli Enti Locali e di rendere di facile consultazione i dati dell’anagrafe scolastica e dello stato di avanzamento dei fondi e interventi per l’edilizia scolastica.